Il caso tamponi in Calabria continua a generare polemiche, sia politiche, vedi caso tamponi congelati a Cosenza, che da parte dei cittadini calabresi rientrati dal nord, molti dei quali hanno rispettato le regole con grande diligenza, ma non ha riscontrato uno Stato all’altezza delle loro aspettative.
A scrivere alla nostra redazione per raccontare la sua esperienza personale da calabrese rientrato dal nord Italia, è un ragazzo di 26 anni, Luca Cardinale. Il giovane catanzarese è rientrato da Milano lo scorso 8 maggio, ha fatto il tampone ed oggi, 13 maggio, scopre che lo stesso deve essere analizzato. La domanda che si pone è più che legittima, quanto può essere attendibili un tampone eseguito cinque giorni fa se ancora da analizzare?
A scrivere alla nostra redazione per raccontare la sua esperienza personale da calabrese rientrato dal nord Italia, è un ragazzo di 26 anni, Luca Cardinale. Il giovane catanzarese è rientrato da Milano lo scorso 8 maggio, ha fatto il tampone ed oggi, 13 maggio, scopre che lo stesso deve essere analizzato. La domanda che si pone è più che legittima, quanto può essere attendibili un tampone eseguito cinque giorni fa se ancora da analizzare?
Ecco la sua lettera a Calabria 7:
“Buongiorno, mi chiamo Luca Cardinale, ho 26 anni e vivo e lavoro dal 2019 a Milano. Giorno 8 maggio sono rientrato in Calabria in auto e come da prassi mi sono auto dichiarato sul sito della Regione Calabria e come da prassi ho effettuato il tampone all’uscita di Lamezia Ovest presso l’area di servizio, ricevendo comunicazione che avrei avuto risposta sull’esito nelle 72 ore successive (da operatori 118). Ad oggi 13 Maggio non ho ricevuto nessun tipo di risposta, ai cinque numeri del Dipartimento di Prevenzione non risponde nessuno. Ad oggi scopro che i tamponi del giorno 8 ancora non sono stati analizzati, come potete ben comprendere, se la conservazione massima per un tampone in frigo è di 5 giorni, quale attendibilità potrà avere l’esito? Sono sconcertato ed indignato.
Altra cosa importante sono le dichiarazioni contrastanti in quanto sul sito della Regione Calabria viene riportato che la quarantena si può interrompere se l’esito del tampone è negativo, un operatore del Dipartimento dice che devo comunque fare la quarantena obbligatoria di due settimane. Insomma…”.
Una perplessità comprensibile, quella del 26enne catanzarese, che come tanti calabresi in tempo di Coronavirus rimane nella confusione più totale.