Gli attimi di terrore prima di essere sbranata, Simona cercava di scappare verso l’auto

L'amico che era con la 20enne uccisa dai cani nel Catanzarese è sotto shock ma sta provando a ricostruire l’accaduto assieme agli inquirenti
funerali Simona cavallaro

Sono stati attimi concitati, nei quali Simona Cavallaro e l’amico che si trovava con lei hanno dovuto prendere una decisione in pochi istanti. Lui ha deciso di correre verso un capanno, lei verso l’autovettura con la quale avevano raggiunto la zona. Una scelta istintiva e sicuramente poco ragionata. È questa la ricostruzione su cui lavorano gli inquirenti per la morte di Simona Cavallaro, la ventenne uccisa da un branco di cani, giovedì scorso, in un’area attrezzata di Satriano, in provincia di Catanzaro.

Gli attimi dell’aggressione

Gli attimi dell’aggressione

Il giovane che si trovava con la vittima, anch’egli un ventenne, ha fornito una serie di elementi agli inquirenti, nonostante sia in stato di shock. Prima il passaggio del gregge, quindi la paura alla vista del branco di cani, almeno una decina, ma quelli accalappiati sono già dodici (leggi qui). Il giovane ha iniziato a correre verso quel capanno, urlando ripetutamente il nome di Simona e invitandola a seguirlo. Lei, invece, terrorizzata, ha cercato probabilmente di raggiungere l’autovettura non molto distante. Dalle immagini confuse di quegli attimi pare che la ragazza sia stata prima accerchiata, quindi aggredita appena avrebbe ripreso la fuga. Ovviamente sono tutti racconti poco lucidi, visto il terrore che si è vissuto in quei momenti e su cui i carabinieri puntano a fare chiarezza.

Soveratese in lutto

Intanto, la città di Soverato, dove viveva la ragazza, è attonita. Un intero paese in lutto, così come tutto il comprensorio. Il padre della giovane, un gioielliere molto noto, ha espresso tutto il proprio dolore in un post sui social: “La mia amata figlia Simona è venuta a mancare su questa vita terrena, il mio dolore è immenso come se avessero esportato metà del mio corpo. Simona, pura come l’acqua di fonte, solare come l’alba e il tramonto, sorridente e scherzosa come una bambina”. Sul profilo tanti ricordi, compreso il post in cui si dice “orgoglioso” per il diploma dei figli gemelli ottenuto un anno e mezzo fa. Il sindaco di Soverato, Ernesto Alecci, ha detto: “Per un dolore di questo tipo non esistono parole di conforto adeguate”, quindi ha proclamato il lutto cittadino durante il giorno in cui si terranno le esequie, mentre ieri ha vietato qualsiasi attività musicale sul territorio comunale, anche durante la notte.

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