Il procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri ha partecipato al master in Intelligence dell’università della Calabria.
Accolto dal Rettore Gino Crisci e introdotto dal direttore del master Mario Caligiuri, Gratteri ha ricordato come “il fenomeno della ‘ndrangheta e’ stato sottovalutato. Bisogna conoscere la storia per capire come mai da noi i ladri di polli sono diventati la mafia più ricca del mondo e altrove sono rimasti ladri di polli”, “i calabresi non sono omertosi, ma delusi, stanchi del potere, sfibrati da mille maneggi”.
Accolto dal Rettore Gino Crisci e introdotto dal direttore del master Mario Caligiuri, Gratteri ha ricordato come “il fenomeno della ‘ndrangheta e’ stato sottovalutato. Bisogna conoscere la storia per capire come mai da noi i ladri di polli sono diventati la mafia più ricca del mondo e altrove sono rimasti ladri di polli”, “i calabresi non sono omertosi, ma delusi, stanchi del potere, sfibrati da mille maneggi”.
Gratteri ha spiegato come esista un’organizzazione terroristica sovranazionale che interagisce direttamente con le mafie, citando l’esempio di un trafficante di San Calogero, in provincia di Vibo Valentia, che non aveva pagato una partita di droga ai cartelli colombiani e che e’ stato intercettato dai terroristi spagnoli dell’Eta.
Tali interazioni possono trovare un’ipotesi di convergenza soprattutto nell’ambito dei porti che e’ difficile controllare anche per le loro estensioni. Per questo l’attività di intelligence diventa decisiva.
“Un fenomeno a cui prestare particolare attenzione – continua – e’ un possibile condizionamento direttamente o indirettamente da parte delle mafie di alcuni media di elite che sistematicamente cercano di delegittimare le attività dei servitori dello Stato”.
Gratteri ha poi rilevato che “abbiamo sciolto tanti comuni per mafia e ne scioglieremo ancora di più. Il voto inquinato non si risolve con la decadenza dei consigli comunali ma assegnando più poteri ai commissari”.