Helios, le reazioni: sindaco, centrodestra, centrosinistra ed altri

tribunale di reggio

Tante ovviamente le reazioni a seguito dell’indagine Helios a Reggio Calabria.

REAZIONI / SINDACO

REAZIONI / SINDACO

《Oggi – è il commento del sindaco Giuseppe Falcomatà – è stato notificato l’avviso di conclusione d’indagini ad alcuni membri della mia giunta e della mia maggioranza consiliare.
Armando, Giovanni, Nino, Rocco e Filippo sono persone per bene che ogni giorno sacrificano se stessi, le loro famiglie, la loro professione ed il loro lavoro per la nostra città. Io sono una persona piena di dubbi nella vita, ma dopo averli visti e ascoltati, sono ancora più convinto che dimostreranno la loro estraneità da ipotesi di reato che appaiono infondate.
Se la mia amministrazione si è interessata al bene dei dipendenti Avr, come abbiamo sempre fatto per tutto ciò che riguarda la tutela del lavoro in questa città; se ha cercato di garantire le cure mediche per i figli di questi dipendenti con gravi disabilità; se si è interessata alla straordinaria esperienza di integrazione sociale quale la Coop rom 95, su cui tutta la città si è mossa e che purtroppo oggi si trova in grande difficoltà, ebbene, allora siamo tutti colpevoli!
Calunniosi e diffamanti sono gli accostamenti di alcune testate giornalistiche alla ‘ndrangheta. A nessuno di loro è mosso alcun addebito di reato associativo e quel filone di inchiesta non riguarda l’amministrazione che ho l’onore di guidare.
L’azione della mia amministrazione si è mossa sempre e solo per la tutela della legalità e del lavoro. In questa direzione, la scelta di pubblicizzare tutti i servizi essenziali, strada che abbiamo già percorso e che continueremo a percorrere fino in fondo.
Noi combattiamo ogni giorno, senza sosta, contro nemici visibili e invisibili, senza risparmiarci neanche quando l’esito della lotta appare incerto. Questa è la missione di un amministratore e di fronte a questa missione non ci sono “orologi” che tengano》.

REAZIONI / CENTROSINISTRA

«Piena fiducia nell’operato della magistratura e della squadra Stato – è il commento di cinque tra gli indagati, ossia gli esponenti del centrosinistra Rocco Albanese, Antonino Castorina, Giovanni Muraca, Armando Neri e Filippo Quartuccio –. Circa le notizie relative agli avvisi di conclusione dell’indagine Helios, è utile affermare che le nostre posizioni non hanno nulla a che fare con reati di associazione mafiosa, ma con altre ipotesi di reato per le quali ci teniamo, comunque, a ribadire la nostra assoluta estraneità. Naturalmente aspettiamo di conoscere gli atti di indagine. Siamo assolutamente tranquilli e continueremo a lavorare con serenità e a testa alta, combattendo quotidianamente la nostra battaglia per il bene di Reggio e di tutti i reggini».

REAZIONI / CENTRODESTRA

Per il centrodestra, a farsi vivo è Nuccio Pizzimenti, già storico collaboratore dell’ex presidente della Provincia Peppe Raffa e oggi da un lato alla guida dell’associazione “Cittadini per il cambiamento”, dall’altro strenuo oppositore del sistema di raccolta differenziata con cui l’Amministrazione comunale ha cambiato volto e abitudini in città.

L’associazione si dice «garantista» epperò «chiede ad ‘alta voce’ che il sindaco Falcomaà rimetta sùbito il suo mandato quale «atto dovuto, non solo per una questione di tutela della legalità, ma anche di rispetto e di moralità verso la città e i reggini che hanno subìto, loro malgrado, il prolungamento forzato del mandato del sindaco». Mentre andrebbe allontanata la «iattura per la città» che potrebbe essere rappresentata dall’ipotetica decisione del Ministero dell’Interno di «sciogliere e commissariare il Comune», come già accaduto, per “contiguità mafiose”, nel 2012, quando sindaco era Demy Arena per il centrodestra.

REAZIONI / CINQUESTELLE

Si fa viva anche la senatrice del Movimento Cinquestelle Margherita Corrado, con un contributo che non è un commento ma un frammento di memoria: quale componente della Commissione parlamentare Antimafia, già il 19 dicembre scorso la Corrado aveva infatti redatto quale prima firmataria un’interrogazione sottoscritta da altre undici colleghi del M5S membri di Palazzo Madama in cui chiedeva al ministro dell’Interno se non reputasse «anomalo che a una società con i descritti rapporti con soggetti afferenti alla criminalità organizzata, e alla quale non viene rinnovato l’inserimento in white list dal 2017, siano affidati appalti di rilevante portata su tutto il territorio nazionale» (per esempio, anche nella Capitale) e «se risulti che la posizione di Avr spa sia stata correttamente verificata e approfondita». Di qui la «soddisfazione» per l’amministrazione giudiziaria disposta nei confronti dell’Avr «il cui nome già compariva negli atti delle indagini “Ecosistema” e “Xenopolis”»; mentre, ad avviso della Corrado, i provvedimenti di queste ore «dimostrano anche ai meno avveduti quanto tutto ciò che ha a che fare con l’ambiente e la salute dei cittadini sia agognato e aggredito dalle mafie, perché estremamente remunerativo, a cominciare proprio dall’affare del trattamento e dello smaltimento dei rifiuti».

REAZIONI / ITALIA DEI VALORI

L’ex senatore e oggi coordinatore regionale di Italia dei valori Francesco Molinari, in una nota, esprime «amarezza» non solo per quanto emergerebbe dall’inchiesta “Helios”, ma soprattutto perché «già nel gennaio 2013 con articoli su giornali locali regionali e successivamente nel 2014 con un’interrogazione, poi seguita da altre – evidenzia l’ex parlamentare –, chiedevo al Ministro degli Interni dell’epoca d’attenzionare quell’azienda e, al Governo, di porre rimedio ai danni perché era assurdo (allora) e inspiegabile che la gesine dei rifiui venisse affidata all’Avr spa da dei commissari prefettizi e senza una procedura di gara a evidenza pubblica»

REAZIONI / CODACONS

 Il vicepresidente nazionale del Codacons Francesco Di Lieto chiede senza mezzi termini le dimissioni di tutti i politici coinvolti in «una bruttissima storia di corruzione e ‘ndrangheta» e chiede direttamente al presidente della Regione Jole Santelli «se davvero voglia attendere supinamente le decisioni di un Tribunale, prima d’intervenire». Cosa che, secondo il dirigente dell’associazione consumeristica, «sancirebbe la totale subalternità della politica alla magistratura e l’assoluta incapacità di far “pulizia”, preferendo nascondersi dietro l’assenza di una sentenza di condanna».

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