Un semplice post di un tifoso appassionato di calcio, che diventa momento di unione e di speranza, al tempo del Coronavirus. In fondo il calcio è passione e chi lo ama sa bene che è uno sport così incredibile da scrivere indelebili emozioni impossibili, quasi miracolose. Il calcio di Claudio Ranieri, ad esempio, amato ed adottato dalla città capoluogo della Calabria ancor prima di timbrare l’impresa più assurda di sempre: vincere la Premier League, il campionato dei giganti inglesi, con la cenerentola Leicester.

Quelle passioni che in Calabria hanno avuto la fortuna di vivere il Catanzaro, la Reggina ed il Crotone nella massima serie, ma anche a Cosenza, dove il calcio si vive intensamente. In Calabria, anche nei campionati dilettanti il calcio è tanta roba, senza il quale tanto manca. Ovvio, la pandemia è ben altra cosa ed il calcio passa in secondo piano. Tutti lo sanno, i tifosi comprendono le necessità primarie del momento e le condividono, ma non smettono di sognare quel pallone che entra in rete e quell’esplosione di gioia, baci e abbracci che oggi sembra impossibile rivivere. La speranza, però, rimane intatta. E l’attesa che il calcio ritorni presto quello che era è ora il sogno comune degli appassionati.

Una passione che sta tutta nel post di Alfredo Mancuso, tifoso del Catanzaro. L’ultima partita il derby con la Reggina, poi emozioni stravolte dal virus ed oggi il sogno di tornare in curva.

“Proprio quel derby, tanto atteso, Catanzaro – Reggina, – scrive Alfredo – lasciò invece tanta amarezza. Ed  io trovandomi allo stadio, tengo a mente negli occhi di molti tifosi la delusione e le perplessità di una stagione che poteva essere e (forse) non è stata, e di coloro invece i più “speranzosi” credevano ancora ci potesse essere qualcosa di buono da ricavare in questo campionato.

Nei giorni a venire succede qualcosa…. arriva il dannato virus, e in un clima surreale ci ritroviamo in questo incubo.

Nei luoghi fulcro del capoluogo, scompaiono tutte quelle emozioni, speranze e delusioni, come se tutto fosse stato assopito (giustamente) da un virus che ha colpito tremendamente indistintamente il mondo.

Appare ovvio che questo distanziamento, facendo un’analisi puramente sportiva, sia una delle cose più brutte per questo tipo di sport, considerando in primo luogo la passione di questa città, che viveva  di calcio 24 ore su 24.

La primavera entrante da’  fiducia, la nostra amata Italia sembra stia, pian piano, iniziando a guarire, il cammino è lungo e tortuoso allora non ci resta che sperare che tutto ciò possa essere solo un bruttissimo ricordo e tra di noi possano riaffiorare pensieri più sereni.

Appare un’utopia farlo, ma in queste giornate buie è bello anche staccare la spina, come fossimo in una realtà virtuale, proiettarci lì, tutti insieme, all’esultanza della gioia di un gol, abbracciarsi proprio lì ognuno al proprio posto, in curva, tra gli amici e i tifosi di sempre quelli della domenica, quelli del Catanzaro!

Nessun virus è più contagioso –  e questo si sa – dell’amore per il calcio, l’auspicio è quello (con il tempo) che si possa iniziare a pensare ad una nuova ‘’fase’’ che possa proiettarci in un futuro più roseo a livello sanitario e perché no, anche per noi tifosi giallorossi.

Io   resterei dalla parte di coloro che ci credono sempre, richiamando, se mai dovesse concludersi questo campionato, un hashtag comune negli ultimi tempi sui social “#e poi vorrei vincere i play-off”.

Redazione Calabria 7