di Davide Zicchinella- Negli ultimi giorni, complice la vicenda della sindaca di Crema, indagata per l’incidente di un bambino che si è ferito le dita della mani scuola, si è aperto un forte dibattito sulle responsabilità ed i rischi collegati allo svolgimento della funzione di sindaco. Ho 45 anni e mi avvio verso il 13esimo anno da primo cittadino di Sellia passando per tre elezioni consecutive. Penso di potere dire di essere uno dei più giovani sindaci in carica col maggior numero di anni di mandato amministrativo alle spalle. Non è mai facile il “mestiere” del Sindaco. Enormi responsabilità a fronte di risorse sempre più esigue. Gestire una comunità piccola, poi è ancora più difficile. Perché se è vero che i problemi sono proporzionati alla estensione del comune ed al suo numero di abitanti, è anche vero che spesso noi primi cittadini dei piccoli comuni siamo più soli, non avendo grandi apparati ed uffici alle nostre spalle, essendo spesso direttamente investiti da gran parte dei probemi della comunità. Anzi sono molti i casi in cui i primi cittadini, proprio per la cronica mancanza di personale, si assumono responsabilità gestionali. Sempre a gratis. E poi, anche se si svolge questo incarico con serietà, competenza, onestà e passione non mancano di arrivare denunce ed esposti. Specie se si è ‘colpevoli” di avere “preso il posto” di qualcuno che scommetteva tutto su questo ruolo è magari mal sopporta il prestigio e la visibilità ottenuta facendo bene il proprio dovere. È difficile fare il Sindaco. Fare fronte alle più disparate esigenze e richieste mettendo in conto che tutto sembrerà dovuto. Essere parafulmine e comunque responsabile di tutto ciò che accade nella propria comunità. Dai servizi non ottimali alle calamità naturali. È dura riuscire a conciliare lavoro, famiglia e questo incarico istituzionale. E spesso a rimetterci sono proprio gli affetti. Non è un mestiere facile quello del Sindaco. Tante le delusioni ed i bocconi amari. Impari la lotta contro una burocrazia asfissiante e perversa. Si fanno sacrifici a fare il sindaco, sacrifici che aumentano se si svolge questo ruolo per passione, senso civico, amore per la propria terra. È un mestiere difficile ma bellissimo. Complicato ma esaltante. E se ancora dopo quasi 13 anni di mandato, non ho perso l’entusiasmo e la passione, la voglia di fare crescere la mia comunità e i miei giovani collaboratori, vuol dire che malgrado tutto, quella fascia tricolore che mettiamo al collo, ha ancora un senso e che c’è ancora bellezza nella responsabilità.