Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha revocato il sequestro di tutti i beni disposto nei confronti dell’imprenditore vibonese Antonio Facciolo, arrestato lo scorso luglio nell’ambito dell’operazione denominata “Imponimento” contro il clan Anello di Filadelfia. I giudici catanzaresi hanno accolto il ricorso proposto dagli avvocati Domenico Chindamo, Clara e Armando Veneto restituendo a Facciolo e ai suoi familiari i beni mobili ed immobili a loro intestati e finiti sotto sequestro nel blitz condotto dalla Guardia di Finanza. “La battaglia per la legalità continua – dichiarano i difensori – poiché la prassi ha segnalato come decisioni quali quelle riguardanti Facciolo non vengono tenute in considerazione dagli organi di accusa, al momento nel quale si dovrà decidere per l’eventuale rinvio a giudizio”.
Dal carcere ai domiciliari
Dal carcere ai domiciliari
La stesso Tribunale del Riesame di Catanzaro aveva ridimensionato il capo di imputazione a carico dell’imprenditore vibonese modificando, di conseguenza, la custodia cautelare e concedendo a Facciolo la detenzione domiciliare. Per diverse settimane era stato recluso prima a Vibo e poi a Rovigo.