Imponimento, riprende la requisitoria dei pm: “La moglie del boss Anello sapeva tutto”

Penultima udienza dedicata alla discussione della Dda di Catanzaro nel troncone del processo con rito abbreviato in corso nell'aula bunker di Lamezia

di Mimmo Famularo – Dopo “Rinascita Scott”, riprende anche “Imponimento” e l’aula-bunker di Lamezia Terme riapre le porte per la prosecuzione dei due maxiprocessi alla ‘ndrangheta vibonese. Oggi, dinnanzi al gup Francesco Rinaldi, è ricominciato l’abbreviato del procedimento penale che vede alla sbarra il clan Anello ma anche politici, funzionari pubblici, imprenditori, avvocati ed esponenti delle forze dell’ordine che negli anni avrebbero favorito la consorteria criminale di Filadelfia fino a renderla una delle più potenti della provincia di Vibo e non solo. Collusioni con i “colletti bianchi” e con altri sodalizi criminali del territorio svelate dall’inchiesta denominata “Imponimento”, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro guidata da Nicola Gratteri e condotta dagli investigatori della Guardia di finanza.

Il ruolo della moglie del boss Rocco Anello

Il ruolo della moglie del boss Rocco Anello

Oggi in aula era presente il procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla che ha proseguito la requisitoria avviata prima della sosta estiva dall’altro pm antimafia che ha cofirmato la maxi-inchiesta, Antonio De Bernardo. Si tratta della terza e penultima udienza riservata alla discussione della pubblica accusa che si è incentrata sui macro-temi oggetto dell’attività di indagine rimarcando, in particolare, il controllo delle attività boschive da parte dalla famiglia Anello con riferimento ad alcuni imputati che hanno optato per il giudizio abbreviato. Una requisitoria lunga e articolata necessaria per trattare diverse questioni: dall’intestazione fittizia al riciclaggio, dalla truffe all’Inail fino allo smaltimento dei rifiuti tossici aggravati dalla finalità mafiosa. La discussione è iniziata trattando la posizione di Angela Bartucca, la moglie del boss Rocco Anello alla quale viene contestato il reato associativo. Per gli inquirenti sarebbe stata inserita concretamente nel sodalizio, consapevole di tutti gli affari illeciti gestiti dal marito, parte attiva nella gestione economica del riciclaggio con spiccate capacità di intermediazione (insieme al figlio) con altre organizzazioni criminali in affari con gli Anello. Tra gli argomenti affrontati anche la capacità di esercitare un capillare controllo del territorio attraverso l’aggiudicazione degli appalti nel settore boschivo. Un lucroso business che avrebbe interessato con la regia del clan di Filadelfia anche altri circuiti criminali dell’entroterra catanzarese e, tra questi, i Chiefari-Iozzo di Chiaravalle. In questo contesto il procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla ha approfondito il ruolo di Nicola Monteleone, ritenuto dagli inquirenti uno degli imprenditore di riferimento di Rocco Anello, le cui ingerenze sarebbero state tali da coinvolgere anche funzionari regionali e tecnici agronomi nelle varie fasi delle gare d’appalto. La requisitoria si concluderà venerdì 17 settembre con un’ultima udienza riservata ai magistrati della Dda di Catanzaro per le residue posizioni da affrontare e le richieste di pena da formulare al termine della discussione.

Gli imputati con il rito abbreviato

In questo filone del processo sono imputati: Rocco Anello, 59 anni ritenuto il boss di Filadelfia; Angela Bartucca, (moglie di Rocco Anello) 50 anni di Filadelfia; Domenico Bonavota, 41 anni Sant’Onofrio; Domenico Fraone, 49 anni, di Parghelia (ex consigliere provinciale di Vibo Valentia); Vincenzo Renda, 49 anni, di Vibo Valentia (avvocato e imprenditore); Antonio Dieni, 47 anni, di Catanzaro (appuntato della Guardia di finanza); Vincenzino Fruci, 44 anni, di Acconia di Curinga; Domenico Polito, 54 anni, di Tropea; Domenico Prestanicola, 42 anni, di Pizzo; Rocco Prestanicola, 63 anni, di Maierato; Giuseppe Ruccella, 39 anni, di Filogaso; Francesco Serratore, 51 anni, di Curinga; Luciano Babbino, 41 anni, di Vallefiorita; Rocco Polito, 45 anni, di Curinga; Domenico Bretti, 51 anni, di Filadelfia (brigadiere capo della Guardia di finanza); Antonio Talarico, 65 anni, di Lamezia Terme; Gianni Melina, 47 anni, di Cenadi; Natale Ruscio, 37 anni, di Filadelfia; Massimo Gugliotta, 41 anni, di Curinga; Stefano Montauro, 27 anni, di Curinga; Francesco Pellegrino, 52 anni, di Filadelfia; Bruno Arone, 57 anni, di Monterosso Calabro; Mario Caruso, 55 anni, Filadelfia; Domenico Gallello, 51 anni, di Maida; Francesco Antonello Trovato, 34 anni, di Curinga; Antonio Caruso, 43 anni Filadelfia; Giuseppe Rondinelli, 71 anni, Filadelfia; Pasquale Rondinelli, 40 anni, di Filadelfia; Vincenzo Rondinelli, 42 anni, di Filadelfia; Antonio Luciano Galati, 24 anni, Oftringen; Giovanni Bevilacqua, 58 anni, di Gioia Tauro; Teodoro Mancari, 26 anni, Filadelfia; Francesco Mallamace, 43 anni, Vibo Valentia; Luca Belsito, 30 anni, di Pizzo; Domenico Cracolici, 38 anni, di Maierato; Serafino Nero, 65 anni, di Decollatura; Giuseppe Fortuna, 43 anni, di Filogaso; Francescantonio Anello, 31 anni, Filadelfia; Giuseppe Fortuna, 57 anni, di Vibo Valentia; Vincenzo Barba detto il Musichiere, 68 anni, Vibo Valentia; Filippo Catania, 59 anni, di Vibo Valentia; Paolino Lo Bianco, 57 anni, Vibo Valentia; Pierdomenico Iannazzo, 41 anni, di Lamezia Terme; Francesco Iannazzo, 40 anni, di Lamezia; Vito Chiefari, 47 anni, di Torre Ruggiero; Nicola Monteleone, 40 anni, di Polia; Giovanni Mastrandrea, 36 anni, Filadelfia; Salvatore Giorgio, 46 anni, di Chiaravalle Centrale; Domenico Rigillo, 48 anni, di San Vito sullo Ionio; Cristina Anello, 30 anni Filadelfia; Angelo Galati, 35 anni, di Filadelfia; Alfredo Cracolici, 34 anni, di Pizzo; Giovanni Giardino, 48 anni, di Maida; Domenico Ruttigliano, 32 anni, di Curinga; Giuseppe De Luca, 50 anni, di Ionadi; Vincenzo De Nisi, 35 anni, di Curinga; Vito Bretti, 23 anni, di Polia; Daniele Prestanicola, 38 anni di Maierato; Vincenzo Rubino, 73 anni, di Vibo Valentia; Gino Stranges, 51 anni, di Conflenti; Giacomo Michienzi, 47 anni, di Francavilla Angitola; Fabio Schicchi, 51 anni, di Lamezia Terme; Giuseppe Barbieri, 47 anni, di Sant’Onofrio; Romeo Ielapi, 48 anni, di Filadelfia.

L’altro filone del processo: imputati anche i fratelli Stillitani

Nell’altro filone del processo, quello con il rito ordinario, che si celebrerà sempre nell’aula bunker di Lamezia Terme dinnanzi al Tribunale collegiale di Vibo Valentia (prima udienza fissata per il prossimo 24 settembre) sono imputate altre 76 persone e tra i rinviati a giudizio figurano anche l’ex assessore regionale al Lavoro Francescantonio Stillitani e il fratello Emanuele oltre all’ex consigliere comunale di Vibo Valentia Francescantonio Tedesco.

Il collegio difensivo

Gli imputati sono assistiti, tra gli altri, dagli avvocati Eugenio Felice Perrone, Salvatore Staiano, Vincenzo Cicino, Diego Brancia, Stefano Luciano, Giuseppe Di Renzo, Giuseppe Grande, Salvatore Sorbilli, Giovanni Russomanno, Giovanni Vecchio, Domenico Anania, Sergio Rotundo, Francesco Gambardella, Maria Antonietta Iorfida, Antonio Larussa, Anselmo Torchia, Vincenzo Fulvio Attisani, Ottavio Porto, Vincenzo Gennaro, Francesco Mancuso, Francesco Calabrese, Nicola Cantafora, Giuseppe Torchia, Massimiliano Carnevale, Francesco Muzzopappa, Armando Veneto, Vincenzo Ranieri, Stefano Nimpo e Giosuè Monardo.

© Riproduzione riservata

TI POTREBBE INTERESSARE
Nel corso dell'incontro sarà presentato il dossier elaborato dai circoli locali di Legambiente basato sulla campagna di monitoraggio effettuata su alcune aste fluviali
Messa in sicurezza l’area, è stato chiuso al traffico il tratto interessato dal rogo per il tempo necessario alle operazioni di spegnimento
Il governatore: "La nostra terra ha vitigni eccellenti e tante piccole cantine"
Ordinato sacerdote nel 1936 fu membro per sedici anni della Compagnia di Gesù, insegnando filosofia e teologia
Sul posto il personale medico del 118 ed i carabinieri per i rilievi del caso, assieme a squadre dell'Anas
Le osservazioni in vista della conferenza di impatto ambientale
L'aspirante primo cittadino parla anche delle "condizioni disagevoli per l’erogazione delle prestazioni" e del "sovraccarico di lavoro"
Il più grande festival della regione, dall’anima itinerante e dal respiro internazionale, sarà inaugurato lunedì 15 aprile
Intanto il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, è in contatto con i prefetti delle città italiane
L'uomo non ha saputo specificare la provenienza del denaro che per gli investigatori sarebbe frutto di illeciti
RUBRICHE

Testata giornalistica registrata al Tribunale di Catanzaro n.1 del Registro Stampa del 7/02/2019.

Direttore Responsabile Mimmo Famularo
Caporedattore Gabriella Passariello

Calabria7 S.r.l. | P.Iva 03674010792

2024 © All rights reserved