Jonny, stangata al clan Arena. Sacco condannato a 17 anni di reclusione

di Gabriella Passariello

Stangata per  65 imputati, giudizi con rito abbreviato, nell’ambito del  processo scaturito dall’operazione interforze, nome in codice “Jonny”, con cui nel maggio 2017 fu inferto un duro colpo alla cosca Arena di Isola Capo Rizzuto, che avrebbe esteso i suoi tentacoli sul Centro d’accoglienza Sant’Anna, tra le più grandi strutture per migranti in Europa. Il gup del Tribunale di Catanzaro Carmela Tedesco ha sentenziato 65 condanne, 18 assoluzioni e due non luogo a procedere per intervenuta prescrizione. Ha condannato  a 17 anni e 4 mesi di reclusione  l’ex governatore della Misericordia di Isola e vice di quella nazionale Leonardo Sacco, il personaggio chiave dell’inchiesta, secondo gli inquirenti, oggi al carcere duro di Rebibbia, ritenuto il broker finanziario della cosca, colui che avrebbe distratto denaro pubblico dalle risorse milionarie destinate al Cara. Ha retto l’accusa della Dda di Catanzaro, che nelle persone dei sostituti procuratori Domenico Guarascio e Debora Rizza, al termine di una requisitoria fiume, per la quale si sono rese necessarie tre udienze, ha invocato quasi dieci secoli di carcere.

Stangata per  65 imputati, giudizi con rito abbreviato, nell’ambito del  processo scaturito dall’operazione interforze, nome in codice “Jonny”, con cui nel maggio 2017 fu inferto un duro colpo alla cosca Arena di Isola Capo Rizzuto, che avrebbe esteso i suoi tentacoli sul Centro d’accoglienza Sant’Anna, tra le più grandi strutture per migranti in Europa. Il gup del Tribunale di Catanzaro Carmela Tedesco ha sentenziato 65 condanne, 18 assoluzioni e due non luogo a procedere per intervenuta prescrizione. Ha condannato  a 17 anni e 4 mesi di reclusione  l’ex governatore della Misericordia di Isola e vice di quella nazionale Leonardo Sacco, il personaggio chiave dell’inchiesta, secondo gli inquirenti, oggi al carcere duro di Rebibbia, ritenuto il broker finanziario della cosca, colui che avrebbe distratto denaro pubblico dalle risorse milionarie destinate al Cara. Ha retto l’accusa della Dda di Catanzaro, che nelle persone dei sostituti procuratori Domenico Guarascio e Debora Rizza, al termine di una requisitoria fiume, per la quale si sono rese necessarie tre udienze, ha invocato quasi dieci secoli di carcere.

 Le condanne inflitte agli imputati e le richieste del pm.  Il gup del Tribunale di Catanzaro Carmela Tedesco  ha inflitto ad Armando Abbruzzese 6 anni di carcere e 8 mila euro di multa (il pm ha chiesto 12 di reclusione e 10mila euro di multa), Salvatore Abbruzzo 12 anni di reclusione  (il pm ha chiesto 17 anni e  4 mesi di reclusione); Francesco Aceto, 5 anni , sei mesi, 3mila euro di multa ( il pm 11 anni di reclusione e 5mila di multa); Antonio Francesco Arena, 11 anni  di reclusione (il pm 11 anni di reclusione e 5mila euro di multa),  Francesco Arena, (40enne) condannato a 11anni e sei mesi (il pm 16 anni di reclusione e 10mila euro di multa), Francesco Antonio Arena  detto “Antonio”, 11 anni di reclusione (il pm 10 anni e 6 mesi di reclusione), Francesco Arena (59enne) 11 anni di reclusione (il pm ha chiesto 7 anni e mesi 2 di reclusione);  Giuseppe Arena “tropeano”, 16 anni e 4 mesi (20 anni di reclusione), Giuseppe Arena, figlio di Pasquale Arena, detto Nasca, (32enne), 11 anni di reclusione (il pm 10 anni e mesi 6 di reclusione);  Pasquale Arena, detto “nasca” (62enne),  condannato a 20 anni e 2 mesi  (il pm 20 di reclusione), Pasquale Arena  (26enne), condannato a 11 anni di carcere (il pm 10 anni di reclusione);Salvatore Arena (50 anni), 10 anni e 8 mesi (il pm 10 anni di reclusione;  Luciano Babbino, 12 anni di reclusione (il pm 17 anni e mesi 4 di reclusione); Francesco Bruno, 12 anni di reclusione (il pm 17 anni e 4 mesi di reclusione); Francesco Caiazzo, 6 mesi di reclusione (il pm 8 mesi di reclusione e 50 euro di multa),  Leonardo Catarisano 12 anni (il pm 17 anni e mesi 4 di reclusione); Giuseppe Cosco, 8 anni (il pm 12 anni di reclusione), Salvatore Danieli, 2 anni e 8 mesi (5 anni di reclusione); Raffaele Di Gennaro, 14 anni di carcere ( il pm 14 anni di reclusione); Domenico Falcone, 12 anni (il pm 20 anni di reclusione); Salvatore Foschini, 11 anni e 4 mesi (10 anni di reclusione e 10mila euro di multa;  Fiore Gentile, 11 anni e 4 mesi (4 anni di reclusione e 18mila euro di multa); Francesco Gentile 16 anni (il pm 20 anni di reclusione) ; Tommaso Gentile, 13 anni e 6 mesi (il pm 20 anni di reclusione); Antonio Giglio, 10 anni e 8 mesi (il pm 10 anni di reclusione); Nicolino Gioffrè, 13 anni e 4 mesi (il pm 20 anni di reclusione); Aldo Giordano, 10 anni e 8 mesi (il pm 6 anni di reclusione); Aurelio Giordano, 10 anni e 8 mesi (il pm 6 anni di reclusione); Lorenzo Giordano, 10 anni e 8 mesi ( il pm 6 anni di reclusione); Maurizio Greco, 12 anni e 8 mesi (il pm 20 anni di reclusione e 10mila euro di multa); Francesco Gualtieri, 12 anni (il pm 17 anni e 4 mesi di reclusione); Mario Guareri, 1 anno, 8 mesi e 3mila di multa (il pm 12 anni di reclusione e 5mila euro di multa); Andrea Guarnieri, 8 anni (il pm 10 anni di reclusione);  Costantino Lionetti, 10 anni e 8 mesi (il pm 17 anni e 4 mesi di reclusione); Francesco Mammone, 2 anni e 8 mesi;  Luigi Miniaci, 12 anni e 8 mesi (il pm 20 anni di reclusione); Santo Mirarchi, 2 anni, 9 mesi, dieci giorni (il pm 7 anni e mesi 6 di reclusione); Pasquale Morelli, (27enne), condannato a 4 anni e 4mila di multa (il pm 10 anni di reclusione); Nicola Lentini, 11 anni e 10 mesi (il pm 18 anni di reclusione e 5mila euro di multa); Paolo Lentini, 16 anni e 4 mesi;  Rosario Lentini, 17 anni di reclusione (18 anni di reclusione e 5 euro di multa); Vincenzo Lentini, 10 anni e 8 mesi (il pm 6 anni di reclusione e 3mila euro di multa); Giuseppe Lequoque 14 anni di reclusione (il pm 17 anni e mesi 4 di reclusione); Michela Maiolo (il pm 2 anni di reclusione), Luigi Manfredi (il pm 12 anni di reclusione);  Francesco Martaridonna 11 anni e 4 mesi (il pm 12 anni di reclusione); Domenico Mercurio (il pm 8 anni di reclusione); Pasquale Morelli 4 anni di reclusione e 4mila euro di multa (il pm 8 anni di reclusione”, Antonio Giuseppe Morrone, 2 anni di reclusione e 200 euro di multa (il pm 4 anni di reclusione); Maria Morrone (il pm 3 anni di reclusione); Paolo Muccillo, 4 anni di reclusione e 10mila euro di multa (il pm 5 anni di reclusione); Angelo Muraca, 16 anni e 8 mesi (il pm 12 anni di reclusione); Stefania Muraca, 1 anno (il pm 5 anni di reclusione); Silvia Muraca (il pm 3 anni di reclusione); Benito Muto 11 anni e 4 mesi,(il pm 8 anni e mesi 6 di reclusione); Domenico Nicoscia, (39enne), condannato a 10 anni e 8 mesi (il pm ha chiesto 12 anni di reclusione); Domenico Nicoscia, 40enne, 10 anni e 8 mesi di reclusione (il pm 5 anni di reclusione); Salvatore Nicoscia, 10 anni e 8 mesi (il pm 16 anni di reclusione);Fortunato Pirrò, 11 anni di reclusione (il pm 12 anni di reclusione); Antonio Poerio, (48enne), condannato a 20 anni (il pm 20 anni di reclusione); Antonio Poerio, 31enne, condannato a 10 anni e 8 mesi (il pm 14 anni di reclusione); Fernando Poerio, 19 anni e 4 mesi (il pm 20 anni di reclusione); Antonio Pompeo, 10 anni e 8 mesi (il pm 10 anni di reclusione); Giuseppe Pullano, 15 anni di reclusione (il pm 18 anni di reclusione e 10mila euro di multa); Mario Ranieri, 1 anno e assolto dal 416bis (il pm 10 anni di reclusione); Antonio Raso (il pm 3 anni e mesi 4 di reclusione); Francesco Romano, 12 anni e 4 mesi (il pm 12 anni di reclusione); Salvatore Romano (il pm 12 anni di reclusione); Leonardo Sacco, 17 anni e 4 mesi (il pm 20 anni di reclusione); Maria Grazia Scerbo, 1 anno e 4 mesi (il pm  3 anni e mesi 4 di reclusione); Teresa Scerra  (il pm 2 anni di reclusione); Francesco Taverna, 11 anni (il pm anni 10 di reclusione) Santo Tipaldi, 11  anni e 4 mesi (il pm 10 di reclusione). Domenico Riillo, 14 anni  (il pm aveva invocato 11 anni di reclusione);  Roberto Valeo 8 anni (il pm aveva chiesto 10 anni)

Le assoluzioni.  Emanuela D’Alfonso; Salvatore D’Alfonso; Salvatore De Furia; Leye Kane, detto “Marco”; Michela Maiolo; Luigi Manfredi, 44enne, detto “Gino Porziano”; Mario Manfredi; Domenico Mercurio;  Pasquale Morelli 72enne; Domenico Nicoscia, 56enne; Pasquale Nicoscia 28enne; Silvia Muraca; Antonio Ercolino; Teresa Scerra, Salvatore Arena, di 60 anni, Vincenzo Domenico Lentini di 55 anni, Maria Morrone e Antonio Raso.

Il gup ha sentenziato il doversi procedere per intervenuta prescrizione nei confronti di Saverio Gallo e Salvatore Romano

“Il volto pulito del clan”. Secondo le indagini condotte dai carabinieri del Ros, la potente cosca degli Arena si era affidata a Leonardo Sacco, già vice presidente nazionale delle Misericordie, per garantirsi la gestione del Cara di Isola Capo Rizzuto, un vecchio hangar militare trasformato nella più grande struttura d’accoglienza d’Europa, con i suoi cinque ettari di superficie in grado di ospitare 1500 migranti. Per gli inquirenti Sacco sarebbe il volto pulito del clan che avrebbe messo le mani anche sul centro d’accoglienza di Lampedusa gestendo diversi servizi attraverso imprese appositamente costituite e riconducibili alle cosche della ‘ndrangheta crotonese operanti sul territorio.

Amicizie trasversali.  Il governatore della “Fraternita di Misericordia” avrebbe vantato amicizie importanti e trasversali, a destra e a sinistra. Negli ultimi dieci anni, avrebbe sfruttato il suo ruolo di imprenditore di successo per tessere rapporti istituzionali e incontrare personalità politiche d’alto livello. Sempre in prima fila nei convegni sulla legalità e la lotta alla ‘ndrangheta, Sacco  è stato anche consigliere d’amministrazione dell’Aeroporto Sant’Anna di Crotone ed è ancora presidente della squadra di calcio di Isola Capo Rizzuto.

Le scommesse on line. L’inchiesta ha permesso di provare come la potente famiglia di ‘ndrangheta avrebbe acquisito e mantenuto una “posizione dominante” nel settore della raccolta delle scommesse on line e del noleggio degli apparecchi da intrattenimento nella città di Crotone e nel suo hinterland, conseguendo enormi profitti, alterando gli equilibri e precludendo l’accesso ad altri operatori commerciali. In particolare la società bookmaker “Centurion Bet Ltd”, attiva nel settore delle scommesse, operante in Italia con oltre 500 agenzie e ramificata in tutto il mondo, avrebbe messo a disposizione, i propri circuiti di gioco on line alla società Kroton Games, attiva nella provincia di Crotone ed espressione commerciale della cosca Arena, determinando volumi di fatturato, sottratti al fisco, per decine di milioni di euro.

La longa manus della cosca nel capoluogo. La cosca Arena, secondo le risultanze investigative, aveva imposto la propria presenza anche sull’area jonica della provincia di Catanzaro dove o attraverso i suoi affiliati o per mezzo di fiduciari o con il sostegno di cosche alleate, aveva monopolizzato il business delle estorsioni ai danni di esercizi commerciali e imprese anche impegnate nella realizzazione di opere pubbliche. Tra il 2015 ed il 2016 infatti, in particolare a Catanzaro e nei comuni di Borgia e Vallefiorita, una cellula della cosca, dipendente dalla cosca madre di Isola Capo Rizzuto ma radicata nel capoluogo, aveva messo a segno una serie infinita di danneggiamenti a fini estorsivi per esercitare il controllo sull’area.

Il collegio difensivo.Nel nutrito collegio difensivo, compaiono tra gli altri i nomi di Sergio Rotundo, Salvatore Staiano, Anna Marziano, Nicola Tavano, Giancarlo Pittelli, Giovanni Merante, Gregorio Viscomi, Vincenzo Cicino, Stefano Nimpo, Antonietta Denicoló, Saverio Loiero, Antonio Lomonaco, Janfer Critelli, Aldo Truncè, Vittoria Aversa; Vincenzo Girasole; Luigi Villirilli; Francesca Bonopane.

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