di Alessandro Manfredi – In questi giorni difficili e carichi di ansie e timori, in queste ore che sembrano trascorrere più lente di quanto prima volassero via di un fiato, il nostro unico pensiero comune è il Coronavirus.
Ci siamo chiusi in casa, siamo diventati comprensibilmente diffidenti, anche con chi abbracciavamo fino a pochi giorni fa. Il Covid-19 sembra indossare i panni di un severo e spietato dittatore, che inonda i nostri cuori annegando la nostra umanità, Dobbiamo essere distanti, lontani, e questo responsabilmente lo comprendiamo. Tuttavia, l’umanità è più forte del virus e sopravvive nel cuore inondato imparando a nuotare.
Ci siamo chiusi in casa, siamo diventati comprensibilmente diffidenti, anche con chi abbracciavamo fino a pochi giorni fa. Il Covid-19 sembra indossare i panni di un severo e spietato dittatore, che inonda i nostri cuori annegando la nostra umanità, Dobbiamo essere distanti, lontani, e questo responsabilmente lo comprendiamo. Tuttavia, l’umanità è più forte del virus e sopravvive nel cuore inondato imparando a nuotare.
E ne viene fuori un’incredibile solidarietà mai vista. Vedi cittadini fare tutto ciò che possono pur di vincere insieme. Ognuno secondo le proprie disponibilità e competenze. Dal personale sanitario che si contagia ma continua a lavorare duro, fino ai pazienti impauriti che hanno bisogno di aiuto, a volte necessario per sopravvivere.
Stiamo parlando di vita o di morte, esatto. E’ qualcosa di epocale, di storico. Quello che stiamo vivendo non potevamo immaginarlo a Natale, quando i nostri cuori sono carichi di buoni e finti propositi. Stavolta no. La battaglia è mondiale e serve il massimo dell’umanità. Ecco perché vogliamo sottolineare e dare risalto ad un gesto clamoroso, che non passerà alla storia come il Coronavirus, ma ne scriverà passaggi meravigliosi. In Italia ci sono diversi imprenditori che sono scesi in campo per sostenere coloro che la guerra la combattono in prima linea, negli ospedali. Servono mezzi e risorse per combattere e le donazioni economiche sono fondamentali. Lo hanno fatto anche i presidenti di calcio. Le società di serie A e molte altre di ogni sport danno quello che possono.
A Catanzaro esiste un campione di solidarietà, perché ha fatto di più. Avendone osservato negli anni figura, eleganza e modi di agire, sospettiamo che un articolo di giornale, per quanto da lui e dal suo gruppo aziendale fatto, la AZ spa, che ha donato 200mila euro agli ospedali calabresi, lo troverà esagerato. Ma non è affatto esagerato evidenziare il suo gesto di grande amore verso la sua terra. Ci sono squadre di serie A che hanno donato 100mila euro, mentre il gruppo che gestisce la Coop in Calabria ha fatto il doppio. E metterlo in evidenza è importante affinché chiunque possa aiuti la Calabria, la cenerentola d’Italia. Qua servono strumenti e personale come il pane, serve sicurezza, ma tutto sembra mancare.
E allora, Floriano Noto, sia di esempio a tutti gli imprenditori calabresi, così come Pippo Callipo e altri che si stanno dando da fare per sostenere la loro terra. Noto è il presidente dell’Us Catanzaro, è un imprenditore del capoluogo di regione, ma ha guardato all’interesse di tutta la Calabria, distribuendo la donazione in acquisto di strumenti a tutti i cinque ospedali calabresi. Come detto, il Coronavirus ha inondato il nostro cuore, ma l’umanità, per istinto, desidera rimanere sempre a galla. Ed in questo mare, siamo tutti sorelle e fratelli. Forza CALABRIA.