di Vincenzo Speziali – Una lacrima scende, con commozione, solcando il viso di un ragazzo divenuto, oggi, uomo. Sto parlando di me, che ricorda Ciriaco (De Mita, ndr), nel giorno in cui viene a mancare. Già, un Ciriaco smagliante, fino a qualche settimana addietro, consegnatoci, plasticamente, dalle telecamere del Tg2, nel mentre rispondeva alle domande del giornalista intervistatore, circa le previsioni del grande statista nuschese, che rassegnava supportato dalle sue tipicità caratteriali come arguzia, intelligenza e tagliente ironia- in merito agli imminenti scrutini per l’elezione del Capo dello Stato.ù
“Io sono Dc da sempre, da prima di nascere”
“Io sono Dc da sempre, da prima di nascere”
Alla domanda di cosa Ciriaco pensasse in merito alla candidatura di Berlusconi, lui rispose fingendo -sornione – di non aver sentito, né la domanda né il nome, dimostrando la coerente avversità che ha sempre nutrito per l’antipolitica, la quale nel suo cuore (e nella sua mente), rappresentava il brianzolo (spesso, in verità, lo definiva -io credo poco generosamente- pure peggio!). Eppure, purtuttavia, stiamo parlando di Ciriaco, di colui che disse di se “io sono Dc da sempre, da prima di nascere” e, qualche volta, lusingava pure me -concedendomi il lusso di condividere assieme alla sua persona- questo onore antegenetico.
Tanti ricordi racchiusi nel cuore
Quanti ricordi, racchiusi nel cuore, porto dentro e conserverò sempre, nel mentre penso a lui che oggi si commiata da noi tutti (ma per chi crede, al pari nostro, è solo un arrivederci, in un secondo tempo e in luogo migliore), scivolando con un certo non so che di malinconico affetto, pure verso chi lo ha preceduto, ultimo, per ordine di tempo, Carmelino Pujia e prima Riccardo Misasi, Annamaria Nucci, Dario Antoniozzi ed anche Franco Quattrone, Antonio Gava, Clelio Darida, Silvio Lega e purtroppo, molti altri, con in testa Giulio Andreotti, Emilio Combo, Amintore Fanfani e Francesco Cossiga. È la mia storia, il tempo sottratto da me a giochi, svaghi e gioventù, ma che mi ripaga con l’essere partecipe -vero!- della più grande storia politicoculturale di un’Italia ricostruita, cominciando da De Gasperi e soprattutto dall’ineguagliabile Aldo Moro.
Praticare bene quanto assimilato dai nostri ‘maggiori’
Parliamo della storia democristiana, di questa alta forma di carità rappresentata dalla buona politica, coerentemente a come affermò il vero fondatore della DC, ovvero San Paolo VI°. Che rimane adesso? Rimango io, certamente, ma tanti con me e assieme a me, a, non solo testimoniare, bensì praticare e bene, quanto assimilato dai nostri ‘maggiori’, quindi pure da Ciriaco, che salutiamo affettuosamente e dignitosamente. Noi ci siamo, restiamo e rimarremo, vittoriosi per i nostri giusti ideali, con il nostro essere immutato, seppur nella capacità di prevedere il futuro, interpretandolo a favore di un popolo tutto, perché al popolo e alle persone apparteniamo. Caro Ciriaco, fai buon viaggio, continua adesso a discutere con i tuoi e i nostri lì, lassù, tanto un domani ci rivedremo e riprenderemo, laddove ci eravamo interrotti, non certo lasciati.
*già segretario nazionale del Movimento Giovanile della DC e attuale membro del Bureau Politique dell’Internazionale Democristiana e di Centro
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