di Antonio Battaglia – L’ultimo saluto si consuma nel saluto struggente delle sorelle, degli amici, dei colleghi con i quali aveva iniziato uno splendido percorso. Il piazzale San Francesco di Paola alla Cittadella Regionale così grande, eppure così piccolo. Ma le norme sul distanziamento sociale nell’epoca del Covid-19, imposte anche nelle funzioni religiose, non attenuano l’intensità di un abbraccio ideale che un’intera regione tributa alla memoria di una vera guerriera.
La Calabria dice addio alla sua presidente Jole Santelli, scomparsa nella sua abitazione di Cosenza nella notte tra mercoledì e giovedì per un malore. La camera ardente, aperta alle ore 9 dopo la veglia tenuta durante la notte al dodicesimo piano, è terminata con la solenne benedizione dell’arcivescovo di Catanzaro-Squillace e presidente dei vescovi calabresi, monsignor Vincenzo Bertolone.
La Calabria dice addio alla sua presidente Jole Santelli, scomparsa nella sua abitazione di Cosenza nella notte tra mercoledì e giovedì per un malore. La camera ardente, aperta alle ore 9 dopo la veglia tenuta durante la notte al dodicesimo piano, è terminata con la solenne benedizione dell’arcivescovo di Catanzaro-Squillace e presidente dei vescovi calabresi, monsignor Vincenzo Bertolone.
Momenti di forte commozione si sono vissuti nell’ultimo saluto di tutti i presenti all’uscita del feretro dalla Cittadella. Centinaia di sindaci della Calabria si sono schierati nella piazza della Cittadella regionale indossando la fascia tricolore. In testa il gonfalone dell’Anci e i primi cittadini dei cinque capoluoghi. Dopo un momento di silenzio, alle 12:30 è risuonato l’inno di Mameli, con un interminabile applauso che ha accompagnato il mare di commozione.
Davanti al feretro hanno sfilato centinaia di persone, dirigenti politici (tra cui Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia) e delle organizzazioni di categoria, tanti volontari delle associazioni provenienti da tutta la Calabria. “Jole è stata strappata precocemente a questa vita da una malattia che non perdona- ha detto monsignore Bertolone – ma di fronte alla morte inaspettata di Jole ci sentiamo ancora più uniti. La Calabria, in questi giorni commossa e in lacrime, trovi la forza di unirsi per apporre un argine a chi vuole farne una terra di facili conquiste e di divisioni. Jole ha scelto prima la Calabria, prima i calabresi, poi la salute”.
Al termine della benedizione, il feretro è tornato a Cosenza e, dopo la cremazione del corpo, l’urna con le ceneri riposerà nella cappella di famiglia nel cimitero di Malito, nel Cosentino. Tanto dolore, tanta costernazione per una morte così atroce e prematura. Ma anche tanta magnifica, struggente, bellezza nel ricordo di una grande guerriera.