di Giovanni Bevacqua – Catanzaro si ferma per un istante a ricordare il suo Franco. In molti lo ricorderanno come uno dei più importanti esponenti sindacali del territorio, nel suo ruolo di segretario provinciale della UilTucs. Ma chi lo conosceva davvero, al di là del suo impegno lavorativo, lo ricorderà per sempre per il suo sorriso e per quel suo modo di fare. Sempre disponibile, sempre pronto a mettersi al servizio degli altri e a difesa dei più deboli.
E così, all’arrivo della salma alla Basilica dell’Immacolata, una sciarpa nera era adagiata in segno di lutto sulle bandiere della “sua” UilTucs. Dove da oltre 20 anni aveva sposato “l’ideale di difendere i diritti dei lavoratori senza mai cedere a compromessi che ne potessero mortificare il lavoro”, come ha voluto ricordarlo Caterina Fulciniti, suo segretario regionale. “L’etica – ha detto – orientava i suoi interventi. Lo consideriamo il vero sindacalista, nell’accezione più completa che a questo termine possiamo dare”. Perché Catanzaro oggi è in lutto ma lo è anche il mondo del lavoro. Quello per cui Francesco si è sempre battuto.
La semplicità era al centro della sua quotidianità. Ed è una cerimonia semplice che la famiglia e Catanzaro hanno voluto offrirgli nel giorno del suo ultimo saluto. Un’omelia breve ma particolarmente sentita. Giusto il tempo di rivivere ciascuno qualche momento vissuto insieme, da una battaglia per lavoro alle cene in famiglia. Ognuno ha avuto negli occhi, per pochi brevi istanti ancora il suo sorriso. Che però non andrà mai perso, ma resterà sempre impresso nella testa di chi gli ha voluto bene. L’applauso ha accompagnato l’uscita della salma dalla Basilica. Ciao Franco.