l pluripremiato Francesco Bruni, noto regista e sceneggiatore romano, è intervenuto stamani all’auditorium Casalinuovo di Catanzaro dove ha incontrato gli studenti della città nell’ambito della rassegna Magna Graecia school in the city. Lo ha fatto in occasione della proiezione del suo film ‘Scialla! (Stai sereno)‘.
I premi
I premi
L’apprezzato cineasta 61enne, vincitore di numerosi premi fra cui David di Donatello, Nastri d’Argento e Ciak d’Oro, si è occupato nella fase di preparazione di Scialla! – nel 2010 – ma anche in quella della realizzazione della serie Netflix ‘Tutto chiede salvezza‘ di delicate problematiche giovanili. Ecco perché si è a lungo intrattenuto con i ragazzi presenti, soffermandosi con loro sui temi principali del film. Il riferimento è alla disaffezione allo studio. Ma anche alla pericolosa tendenza ad appassionarsi a certi fenomeni criminali. Oltreché al difficile rapporto con i genitori.
A riguardo, nello specifico, ha affermato: “Mi sono ispirato a mio figlio, decidendo di voler girare qualcosa che raccontasse il suo modo di vivere, comune a quello di tanti coetanei, ad esempio in relazione allo scarso impegno scolastico. Si tratta della poca volontà di un allora 16enne, che ho anche coinvolto per fare una comparsata in una scena, adesso invece diventato un artista nel mondo della musica”.
Bruni ha poi proseguito, dicendo: “Come premesso, però, le cose con il tempo sono molto cambiate, ed è un messaggio positivo per tutti, e lui ha recitato con me ed è pure stato l’autore della sigla della serie (quella citata, in onda su Netflix dalla scorsa metà di ottobre, e da circa un mese e mezzo top ten nell’indice di gradimento)”. Risultato, quest’ultimo, che lo stesso Bruni ha cosi commentato: “È quasi inatteso, essendo incentrata sulla salute mentale. Ma è successo ciò che più mi auspicavo: interessare un pubblico di varie generazioni. Dai nipoti ai nonni.
Il pubblico di “Scialla”
E in merito sottolineo come in realtà Scialla si rivolga in larga parte ai genitori, affinché riservino tante attenzioni e si rapportino in modo adeguato con i loro ragazzi. Di cui essere, anche e soprattutto, amici. In proposito, credo che il cinema possa aiutare molto a veicolare un’immagine familiare a cui ispirarsi per costruire buone relazioni intergenerazionali. Un obiettivo parecchio complicato – conclude Bruni -, però da ricercare sempre”. (dan. col.)