di Antonio Battaglia – Si è conclusa ieri al Complesso Monumentale del San Giovanni di Catanzaro la V edizione del Materia Independent Design Festival, la più importante manifestazione del Sud Italia dedicata al design, ideata e organizzata da Officine AD degli architetti catanzaresi Domenico Garofalo e Giuseppe Anania con la direzione artistica di Antonio Aricò.
L’evento ha coinvolto in modo importante il capoluogo di regione e, per questa edizione, si è svolto in una dimensione speciale, sospesa tra reale e immaginario.“Materia Sospesa”, appunto, è stato il filo conduttore di questa edizione che ha reintepretato e ridisegnato le immagini della Calabria e della cultura mediterranea, sottolineando il clima di incertezza attuale.
L’evento ha coinvolto in modo importante il capoluogo di regione e, per questa edizione, si è svolto in una dimensione speciale, sospesa tra reale e immaginario.“Materia Sospesa”, appunto, è stato il filo conduttore di questa edizione che ha reintepretato e ridisegnato le immagini della Calabria e della cultura mediterranea, sottolineando il clima di incertezza attuale.
A vincere la V edizione del Festival-Premio Guglielmo Papaleo è stata Valentina Mancini con Lucerna: l’antica lucerna romana, realizzata in marmo nero Portoro e rame, oggetto del quotidiano ma non solo, da sempre legata alla ritualità e al concetto di talismano. Oggetto che evoca una ritualità che invoca guida e protezione, benessere e prosperità.
“Partecipare a questo Festival – ha affermato la vincitrice, tramite un videomessaggio – ha assunto unforte valore e significato perché ci ha permesso di riprendere le nostre attività e il nostro lavoro. Per noi designer emergenti Materia è diventata una realtà consolidata a livello nazionale ed internazionale, fonte di opportunità e nuove esperienze”.
La menzione speciale “Sergio Mirante”, dedicata al giovane e brillante architetto scomparso lo scorso anno è andata a Stella Orlandino con “Segnacoli”: Nestoris, Loutrophoros, Lekythos, sono tre anfore realizzate artigianalmente e rappresentano una personale riflessione sugli oggetti apotropaici legatti alle sepoluture, la ritualità attorno ai manufatti che conducevano il defunto verso l’Ade. Una ricerca visiva dai tratti e palette cromatiche contemporanee, strettamente connessa alle tradizionali decorazioni dei ceramisti di Caltagirone.
Inoltre, l’art director Antonio Aricò ha raccontato le importanti azioni realizzate per questa insolita ma coinvolgente edizione e la sua “Madonna viola” disegnata per Materia 2020.
Redazione Calabria 7