Morì in clinica a Catanzaro, condannati due medici

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Due medici sono stati condannati per la morte di un paziente daI Tribunale di Catanzaro.

Due cardiologi della clinica Sant’Anna Hospital, A. S. e F. M. F., sono stati condannati rispettivamente, a 15 mesi e un anno di reclusione, oltre il pagamento delle spese processuali, nonché il risarcimento del danno cagionato alle costituite parti civili, perché colpevoli della morte di un vigile del fuoco in pensione, Antonio Mauro di Reggio Calabria, avvenuta nel luglio del 2011 nella clinica a Catanzaro, dopo un ricovero urgente.

Due cardiologi della clinica Sant’Anna Hospital, A. S. e F. M. F., sono stati condannati rispettivamente, a 15 mesi e un anno di reclusione, oltre il pagamento delle spese processuali, nonché il risarcimento del danno cagionato alle costituite parti civili, perché colpevoli della morte di un vigile del fuoco in pensione, Antonio Mauro di Reggio Calabria, avvenuta nel luglio del 2011 nella clinica a Catanzaro, dopo un ricovero urgente.

Secondo le motivazioni della sentenza emessa dal giudice A. S. è stato considerato colpevole di condotta negligente ed imprudente e per non aver tenuto in debito conto le situazioni di rischio connesse alla salute del paziente, che richiedeva almeno la normale attenzione e la semplice lettura della cartella clinica. F. M. F. é stato invece condannato per non aver tenuto in debito conto le situazioni di rischio con i connotati di ingravescenza di salute del paziente, quanto più mirate al versamento cardiaco quale presupposto diretto del rischio da evitare, il tamponamento cardiaco, poi effettivamente verificatosi.

Le condotte colpose dei sanitari hanno costituito fattore causale determinate della morte di Mauro, la quale avrebbe invece potuto, con sicurezza od assai elevata probabilità, essere evitata con una più attenta presa in carico delle condizioni del paziente come risultanti dalla cartella e dalle sollecitazioni del paziente medesimo e dei suoi familiari e con la tempestiva predisposizione dell’ecocardiogramma e del conseguente drenaggio del liquido, tali da non condurre, con elevato grado di probabilità, all’arresto cardiaco, ai due interventi chirurgici di urgenza ed al conseguente decesso del paziente. I familiari di Antonio Mauro erano difesi dall’avvocato Natale Polimeni, del Foro di Reggio Calabria.

Redazione Calabria 7 

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