E’ giallo sulle dimissioni del vescovo della Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea. Da quanto si apprende erano state presentate un mese fa e la notizia è filtrata solo oggi dopo che Papa Francesco ha accettato la rinuncia di monsignor Luigi Renzo al governo pastorale della diocesi vibonese e il Vaticano ha provveduto contestualmente a nominare come amministratore apostolico monsignor Francesco Oliva, vescovo di Locri e Gerace. Sarà lui a traghettare la chiesa vibonese fino alla nomina del sostituto di monsignor Renzo.
Ma quali sono i motivi delle dimissioni? Ufficialmente monsignor Renzo avrebbe lasciato l’incarico per problemi legati alla salute e, in effetti, nei mesi scorsi il presule era stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Tuttavia si tratta di un fulmine a ciel sereno visto che le voci sulle sue imminenti dimissioni sono iniziate a rincorrersi nelle ultimissime ore. Nulla era trapelato nei giorni del Sinodo, ultima uscita ufficiale di monsignor Renzo. C’è, tuttavia, chi non esclude che dietro il clamoroso addio alla curia vescovile possano nascondersi altre cause e le dimissioni possano essere state sollecitate da ambienti del Vaticano.
Ma quali sono i motivi delle dimissioni? Ufficialmente monsignor Renzo avrebbe lasciato l’incarico per problemi legati alla salute e, in effetti, nei mesi scorsi il presule era stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Tuttavia si tratta di un fulmine a ciel sereno visto che le voci sulle sue imminenti dimissioni sono iniziate a rincorrersi nelle ultimissime ore. Nulla era trapelato nei giorni del Sinodo, ultima uscita ufficiale di monsignor Renzo. C’è, tuttavia, chi non esclude che dietro il clamoroso addio alla curia vescovile possano nascondersi altre cause e le dimissioni possano essere state sollecitate da ambienti del Vaticano.
Luigi Renzo guida la Diocesi di Mileto-Nicotera e Tropea dal 2007. Originario di Campana (provincia di Cosenza), in precedenza era stato vicario episcopale della Diocesi di Rossano-Cariati. Ufficialmente doveva rimanere in carica un altro anno, ovvero fino al giugno del 2022, al compimento di 75 anni.
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