Multopoli e Catanzaropoli, l’accordo tra Tallini e Tarantino per cancellare i verbali

Nelle motivazioni della sentenza i giudici spiegano le ragioni della condanna del politico per due ipotesi di falso: "verbali alterati"
Domenico Tallini

di Gabriella Passariello- Due ipotesi di falso consapevolmente consumate e che accomunano il tenente colonnello dei vigili urbani Salvatore Tarantino e l’ex consigliere del Comune di Catanzaro Domenico Tallini, relative a due multe cancellate a favore del politico che aveva messo l’auto in divieto di sosta per andare in farmacia e nel posto riservato ai taxi. Due conversazioni intercettate li inchiodano in base a quanto riporta nero su bianco il Tribunale collegiale di Catanzaro, presidente Alessandro Bravin, a latere Maria Cristina Flesca e Francesco Illiano, nelle motivazioni della sentenza scaturita dalla duplice inchiesta Catanzaropoli e Multopoli, che lo scorso gennaio ha portato a 5 condanne, 46 assoluzioni e un non luogo a procedere per intervenuta prescrizione (LEGGI QUI). Una duplice indagine istruita dall’allora sostituto procuratore Gerardo Dominijanni, oggi procuratore generale della Corte di appello di Reggio, che ha puntato a far luce su un sistema trasversale dove la cosa pubblica sarebbe stata piegata ad interessi privati, con soldi utilizzati per agevolare parenti di amministratori che per ottenerli si sarebbero avvalsi dello strumento estorsivo con tanto di minacce di morte. Occhi chiusi sulle irregolarità edilizie in alcuni locali commerciali, nessuna sanzione, nessuna penale. Ma anche multe stralciate, annullamento di verbali di contravvenzione nei confronti di pochi privilegiati.

“L’accordo tra Tallini e Tarantino per annullare la multa”

“L’accordo tra Tallini e Tarantino per annullare la multa”

“Sono a Roma. Aspetta che sto vedendo chi cazzo l’ha fatta… comunque la bolletta è 58406 e Tarantino risponde “Sì sì domani poi te la guardo”. La conversazione telefonica tra i due fa riferimento ad una multa annullata senza ricorso in autotutela e il relativo verbale presentava un’aggiunta, verosimilmente con grafia diversa rispetto a quella del sottoscrittore “sosta breve, il trasgressore si è fermato in farmacia”, un dialogo che i giudici del collegio definiscono “di solare evidenza: Tallini indica il numero del preavviso di contestazione e Tarantino garantisce di preoccuparsi della vicenda. Non vi è cenno a giustificazioni di sorta, semplicemente Tallini si preoccupa di individuare il nome del vigile urbano che ha formato l’atto”. L’aggiunta della giustificazione (sosta breve per andare in farmacia ndr) “è falsa e non rileva chi abbia materialmente vergato il verbale”. Una cosa è certa, però secondo i giudici: si tratta di un annullamento che nasce da un accordo tra Tallini e Tarantino, tant’è che quest’ultimo conclude la telefonata affermando: ‘domani me la vedo io’. “Dunque è provato il falso consapevolmente consumato da Tallini e Tarantino”, posto che per annullare il preavviso di accertamento, Tarantino, su mandato di Tallini avrebbe attestato o fatto attestare una ragione giustificativa inesistente e comunque irrilevante.

“Troppo spazio dedicato ai taxi”

Un ragionamento analogo anche per la seconda ipotesi di falso relativa ad un verbale di contravvenzione pari a 84 euro per violazione del codice stradale in relazione al parcheggio in zona riservata ai taxi, nella cui multa in aggiunta, nel riquadro riservato alle dichiarazioni del trasgressore la dicitura “auto con autorizzazione regionale”, alterando un atto vero.  Nella conversazione intercorsa tra Tallini e Tarantino, il primo chiama il secondo con tono alterato, “declina le ragioni della contestazione di infrazione, non nega la natura abusiva del suo comportamento evocando semmai che troppo spazio è dedicato al parcheggio del taxi, censura l’ineducazione, quasi che si trattasse di un libero comportamento e non di adempimento del dovere del vigile urbano ‘se sono tamarri devono imparare’, pretende l’intervento di Tarantino che prontamente si rende diligente, evoca unilateralmente l’esposizione del pass, comunque inutile per evitare l’infrazione”. La ricostruzione dei fatti offerta da Tarantino in sede di esame dibattimentale conforta la tesi accusatoria, secondo i giudici: “Tarantino ha riferito nella captata telefonata che Tallini si era lamentato perché aveva subito una multa nonostante avesse esposto il pass. Ed è così evidente che il pass regionale non potesse avere alcuna valenza che Tarantino ha negato il suo coinvolgimento nei fatti, acclarati dalle captazioni”.

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