di Danilo Colacino – L’operazione antimafia di ieri nell’entroterra dell’area Bassoionica catanzarese, solo l’ultima in ordine di tempo, ha messo per l’ennesima volta in rilievo, semmai ce ne fosse stato bisogno, quanto capillare sia la Piovra calabrese che non risparmia i piccoli centri, in cui anzi è ancora più radicata e tentacolare. Innumerevoli le attività in cui spadroneggiano i tantissimi ‘don’ della regione, che non pensano dunque solo ai grandi traffici di droga o agli appalti con in ballo cifre a parecchi zeri. Nossignore, per loro conta anche il controllo dei pascoli e del bestiame, del pizzo imposto al povero bottegaio e perfino della ‘guardiania’ alle seconde case al mare e in montagna. Un fatto di…principio.
A dimostrazione di una ‘ndrangheta multiforme, o ‘liquida’, che da molto tempo ormai ha imparato a mutare pelle passando dalla dimensione agro-pastorale a quella economico-finanziaria. Non stupisca allora che la classifica per crimini commessi in Italia ogni 100mila abitanti racconti di una Vibo solo (si fa per dire) 50., seguita da Catanzaro (54.), Reggio (68.), Crotone (77.) e Cosenza (82.). Perché qui si parla di reati, anche gravissimi come l’omicidio, ma non portato di organizzazioni criminali strutturate. Senza contare che uno degli illeciti a cui maggiormente ricorre ‘l’Onorata Società’ è il riciclaggio di denaro sporco in ogni angolo del Paese e anche molto oltre.
A dimostrazione di una ‘ndrangheta multiforme, o ‘liquida’, che da molto tempo ormai ha imparato a mutare pelle passando dalla dimensione agro-pastorale a quella economico-finanziaria. Non stupisca allora che la classifica per crimini commessi in Italia ogni 100mila abitanti racconti di una Vibo solo (si fa per dire) 50., seguita da Catanzaro (54.), Reggio (68.), Crotone (77.) e Cosenza (82.). Perché qui si parla di reati, anche gravissimi come l’omicidio, ma non portato di organizzazioni criminali strutturate. Senza contare che uno degli illeciti a cui maggiormente ricorre ‘l’Onorata Società’ è il riciclaggio di denaro sporco in ogni angolo del Paese e anche molto oltre.
Un’attività incessante, poiché fondamentale per le ‘ndrine che stanno comprando lussuosi bar, alberghi e ristoranti, non sempre noti per gli affari d’oro derivanti ai loro proprietari ma appunto utili a ‘lavare’ soldi. Un meccanismo perverso dagli effetti devastanti. Unico baluardo rispetto a tale deriva resta, dunque, l’impagabile opera di contrasto svolta dall’autorità giudiziaria e dagli organi inquirenti.