‘Ndrangheta, operazione “Eyphemos II”: sequestrati beni per 2 milioni di euro (NOMI)

lamezia terme

Beni per circa 2 milioni di euro sono stati sequestrati nell’ambito dell’operazione “Eyphemos II” con la quale, gli investigatori della Polizia di Stato di Reggio Calabria, hanno eseguito 9 arresti e varie perquisizioni. Fra i beni sequestrati, imprese, società, bar, ristoranti e beni immobili in provincia di Reggio Calabria, Ancora, Pesaro Urbino e nella città di Milano, nei confronti di capi e gregari dell’articolazione della ‘ndrangheta operante a Sant’Eufemia d’Aspromonte, comune in provincia di Reggi.

  • Domenico Laurendi alias “Rocchellina”, nato a Sant’Eufemia d’Aspromonte (RC) il 7.10.1969, già detenuto (destinatario della misura della custodia cautelare in carcere ed indagato per trasferimento fraudolento di valori ed autoriciclaggio, aggravati dall’aver agevolato l’associazione mafiosa);
  • Domenico Laurendi alias “Rocchellina”, nato a Sant’Eufemia d’Aspromonte (RC) il 7.10.1969, già detenuto (destinatario della misura della custodia cautelare in carcere ed indagato per trasferimento fraudolento di valori ed autoriciclaggio, aggravati dall’aver agevolato l’associazione mafiosa);
  • Natale Lupoi alias “Beccaccia”, nato a Sinopoli (RC) il 10.6.1975, residente a Sant’Eufemia d’Aspromonte (RC), già detenuto (destinatario della misura della custodia cautelare in carcere ed indagato per trasferimento fraudolento di valori, aggravato dall’aver agevolato l’associazione mafiosa);
  • Antonino Gagliostro alias “U mutu”, nato a Reggio Calabria il 5.5.1973, residente a Sant’Eufemia d’Aspromonte (RC), già detenuto (destinatario della misura della custodia cautelare in carcere ed indagato per autoriciclaggio, aggravato dall’aver agevolato l’associazione mafiosa);
  • Rocco Laurendi, nato a Cinquefrondi (RC) il 3.10.1996, residente a Sant’Eufemia d’Aspromonte (RC), già detenuto (destinatario della misura della custodia cautelare in carcere ed indagato per trasferimento fraudolento, aggravato dall’aver agevolato l’associazione mafiosa);
  • Saverio Salerno, nato a Bagnara Calabra (RC) il 23.2.1959, ivi residente (destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari ed indagato per trasferimento fraudolento di valori, aggravato dall’aver agevolato l’associazione mafiosa);
  • Rosa Alvaro, nata a Cinquefrondi (RC) il 18.11.1983, residente a Sant’Eufemia d’Aspromonte e domiciliata a Reggio Calabria, impiegata (destinataria della misura cautelare degli arresti domiciliari ed indagata per concorso esterno in associazione mafiosa, nonché per trasferimento fraudolento di valori, aggravato dall’aver agevolato l’associazione mafiosa);
  • Gregorio Cuppari, nato a Sant’Eufemia d’Aspromonte (RC) il 21.10.1968, commercialista (destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari ed indagato per concorso esterno in associazione mafiosa, nonché per trasferimento fraudolento di valori aggravato dall’aver agevolato l’associazione mafiosa);
  • Rosario Bonfiglio, nato a Siracusa in data 8.10.1974, residente a Sant’Eufemia d’Aspromonte, imprenditore (destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari ed indagato per concorso esterno in associazione mafiosa, nonché per trasferimento fraudolento di valori aggravato dall’aver agevolato l’associazione mafiosa);
  • Diego Laurendi, nato a Polistena (RC) il 19.5.2000, residente a Sant’Eufemia d’Aspromonte (RC) residente a Sant’Eufemia d’Aspromonte (RC), (destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari ed indagato per trasferimento fraudolento di valori aggravato dall’aver agevolato l’associazione mafiosa).
  • L’inchiesta della Dda di Reggio avrebbe fatto luce su una serie di delitti posti in essere per occultare i beni derivanti dalle attività delittuose. Sarebbe stato colpito il complesso imprenditoriale, societario e immobiliare utilizzato dal boss Domenico Laurendi e da altri presunti sodali di rilievo dell’organizzazione mafiosa, arrestati nello scorso mese di febbraio nell’ambito dell’operazione Eyphemos, per infiltrarsi negli appalti, ripulire i proventi illeciti, penetrare nel tessuto economico-commerciale e mascherare i beni stessi da operazioni giudiziarie, nonché per affermare il potere territoriale della cosca ed amplificarne quello economico. Con l’accusa di aver aiutato questo sistema criminale sono stati arrestati, per concorso esterno in associazione mafiosa, un commercialista, un imprenditore e un’impiegata. Altri indagati sono stati arrestati per intestazione di beni fittizia e autoriciclaggio.

    ‘Ndrangheta, operazione “Eyphemos II”: sequestrati beni per 2 milioni di euro (NOMI)

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