Ospedale Locri, l’allarme della Uil: “118 usato per i trasferimenti”

ospedale di Locri

«Avete trasformato dei professionisti dell’emergenza in barellieri». Non accennano a diminuire le proteste contro la decisione della commissione che guida l’Asp di Reggio sulla chiusura dei ricoveri nel reparto di ortopedia dell’ospedale di Locri. A intimare il ritiro della delibera – che da una manciata di giorni ha, di fatto, chiuso uno dei pochi reparti rimasti aperti dalle parti di contrada Verga – sono i sindacalisti della Uil Nicola Simone e Salvatore Scarfò che hanno scritto ai commissari per avvisarli delle conseguenze “a cascata” che la chiusura di ortopedia provocherà.

A cominciare dal servizio Suem 118 che garantisce il primo intervento in caso di incidenti e problemi che possono mettere a repentaglio la vita dei pazienti: «avete distratto – scrivono i sindacalisti – dai previsti compiti di istituto un intero servizio (Suem 118) relegandolo pericolosamente a svolgere funzioni di navetta sanitaria tra l’ospedale di Locri e i presidi ospedalieri dell’intera regione». La situazione è grave, dicono Scarfò e Simone: «il personale è impegnato quasi esclusivamente in trasferimenti da Locri ad altri nosocomi» e «solo occasionalmente oggi al personale del 118 capita di dover intervenire in casi gravi, visto che le ambulanze sono sempre impegnate in tutt’altro genere di attività secondarie e dal 10 settembre (data di entrata in vigore della contestata delibera, ndr) a queste attività non congrue si aggiunge un ulteriore onere lavorativo: i trasferimenti dei pazienti con necessità di cure ortopediche ad altri nosocomi.

A cominciare dal servizio Suem 118 che garantisce il primo intervento in caso di incidenti e problemi che possono mettere a repentaglio la vita dei pazienti: «avete distratto – scrivono i sindacalisti – dai previsti compiti di istituto un intero servizio (Suem 118) relegandolo pericolosamente a svolgere funzioni di navetta sanitaria tra l’ospedale di Locri e i presidi ospedalieri dell’intera regione». La situazione è grave, dicono Scarfò e Simone: «il personale è impegnato quasi esclusivamente in trasferimenti da Locri ad altri nosocomi» e «solo occasionalmente oggi al personale del 118 capita di dover intervenire in casi gravi, visto che le ambulanze sono sempre impegnate in tutt’altro genere di attività secondarie e dal 10 settembre (data di entrata in vigore della contestata delibera, ndr) a queste attività non congrue si aggiunge un ulteriore onere lavorativo: i trasferimenti dei pazienti con necessità di cure ortopediche ad altri nosocomi.

La situazione è drammatica – incalzano – il pronto soccorso è allo sbando, radiologia sempre a rischio interruzione, le ambulanze sempre di più senza medico. Per questi motivi chiediamo – chiudono dalla Uil annunciando il ricorso all’autorità giudiziaria – l’immediata revoca della delibera, l’urgente assunzione del personale necessario al funzionamento della centrale operativa del Suem, il corretto utilizzo del 118 al fine di garantire la sicurezza dei cittadini».

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