Il progetto Treccani
Le attività, informano: “rientrano in un’iniziativa più ampia promossa da Treccani cultura che ha coinvolto i ragazzi degli istituti penali minorili di cinque città italiane, tra cui Catanzaro, utilizzando la lettura per il perseguimento della finalità rieducativa che l’art. 27 della Costituzione attribuisce alla pena, coltivando stimoli per un futuro ritorno alla società, al lavoro e alla famiglia, attraverso l’espressione artistica e la consapevolezza personale. Attualmente la nuova biblioteca “Ti Leggo Treccani”, con le sue tre librerie gentilmente donate dall’azienda lametina Chef Cucine, completa la grande aula scolastica riarredata per rendere l’ambiente più accogliente per i ragazzi. Il percorso, iniziato nel 2020 e interrotto poi dalla diffusione della pandemia, è ripreso negli ultimi mesi non senza difficoltà grazie all’entusiasmo dello staff coinvolto e alla disponibilità degli operatori dell’IPM, e si è concluso con un incontro all’interno della stessa biblioteca che ha visto la partecipazione della dott.ssa Loredana Lucchetti, referente dei progetti culturali della Fondazione Treccani Cultura e curatrice del Progetto “Ti Leggo”, di Iera e Issaa, e di una delegazione della Fondazione Trame impegnata nel progetto composta dalla direttrice Cristina Porcelli, da Claudia Caruso, Maria Francesca Gentile e dai volontari di Servizio Civile del centro culturale Civico Trame Veronica Palmieri, Alberto Falvo, Antonio Ruberto e Antonio Lanzo, alla presenza di tutti i detenuti della struttura, del vicedirettore Gennarino Del Re e dell’educatrice Chiara Crociani”.
I giovani detenuti e il rap
Nell’occasione i ragazzi, con il supporto del rapper Amir Issaa che porta la sua esperienza negli istituti di tutta Italia per educare i giovani al rap, si sono cimentati nella lettura e nell’interpretazione di rime composte da loro nel corso dei laboratori. Il momento è stato utile per presentare all’esterno la complessità dell’ambiente carcerario, fatto di limiti e di regole ma anche di rieducazione e nuovi stimoli, le difficoltà di una routine e di un’intera esistenza da ricostruire, l’importanza delle attività di formazione mirate al recupero e al reinserimento sociale e, soprattutto, il valore della lettura come mezzo di evasione e della cultura per riabituarsi al bello che nel mondo c’è, dietro o fuori le sbarre. “Non c’è altra strada – ha concluso l’evento l’intervento del vicedirettore Del Re – il fatto che non si riesca a incidere sulla maggior parte non può fermarci. Se su cento uno solo si salva anche grazie alla cultura, allora dobbiamo continuare”.