Psi Catanzaro: “Per la sinistra l’unica soluzione è la costruzione del Pse”

“Da socialisti non siamo soliti commentare vicende di altre realtà politiche. Tuttavia le dimissioni del segretario Dem Zingaretti, involgono, e non a torto, non solo il Partito Democratico bensì tutto il campo politico del centrosinistra italiano che, mai come oggi, appare autoreferenziale e incline ad innaturali torsioni ideologiche nel maldestro tentativo di evitare di fare i conti con la storia. Ad un secolo esatto dalla scissione di Livorno, il partito nato dalla fusione a freddo da Ds e Margherita, sembra implodere sotto i colpi delle correnti quasi come fosse una vera e propria nemesi storica sotto i colpi delle profetiche parole di Filippo Turati mai cosi attuali e moderne”. È quanto si legge in un comunicato del Partito Socialista Italiano – Federazione provinciale di Catanzaro.

“A ben vedere però – continua la nota – sembra esserci dell’altro e vale la pena addentrarsi, seppur brevemente, nelle più profonde ragioni alla base di questo stillicidio iniziato nel 2007 allorchè si è deciso di affidare il futuro della sinistra ad una fantasiosa ed esterofila idea di vocazione maggioritaria sulla falsa riga della tradizione democratica americana. E’ evidente, dunque, come ci sia qualcosa di profondamente innaturale nella nascita di questo partito che non sembra più essere il riferimento della sinistra e che, peraltro, è transitato nel Pse solo su impulso di uno dei tanti segretari succedutisi in questi anni e che non possono essere la causa (semmai l’effetto) di un simile dissolvimento”.

“A ben vedere però – continua la nota – sembra esserci dell’altro e vale la pena addentrarsi, seppur brevemente, nelle più profonde ragioni alla base di questo stillicidio iniziato nel 2007 allorchè si è deciso di affidare il futuro della sinistra ad una fantasiosa ed esterofila idea di vocazione maggioritaria sulla falsa riga della tradizione democratica americana. E’ evidente, dunque, come ci sia qualcosa di profondamente innaturale nella nascita di questo partito che non sembra più essere il riferimento della sinistra e che, peraltro, è transitato nel Pse solo su impulso di uno dei tanti segretari succedutisi in questi anni e che non possono essere la causa (semmai l’effetto) di un simile dissolvimento”.

“Senza partiti non c’è politica”

“La magmatica situazione politica odierna – scrive il Psi – e l’inevitabile crisi della sinistra, corrispondono alla fine della seconda repubblica ed è ormai tempo di pensare ad un altro modello di partito che sia veramente democratico con ideali, capacità e visione politica. Anche se hanno provato da anni a farci credere l’esatto contrario, senza partiti non c’è politica e non c’è democrazia. Occorre – conclude la nota del Psi – un partito con la ‘P’ maiuscola, di chiara ispirazione e nomenclatura socialdemocratica, portatore di  idee riformiste e valori autenticamente progressisti, capace di arpionare le legittime aspettative del suo popolo che oggi preferisce addirittura non recarsi alle urne piuttosto che sostenere una sinistra senza anima e identità”.

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