Regionali, quadro frammentato: ecco i candidati a governatore

De Magistris

A una settimana dalla scadenza del termine per la presentazione delle liste e a poco più di un mese dal voto del 26 gennaio, si profilano sette candidati alla presidenza della Regione Calabria.

In attesa dell’ufficializzazione delle scelte, il quadro politico calabrese resta dunque ancora molto frammentato, con le due tradizionali coalizioni di centrosinistra e centrodestra attraversate da divisioni piuttosto marcate, e con un clima complessivo evidentemente condizionato dagli effetti dirompenti dell’operazione anti-‘ndrangheta “Rinascita-Scott”, che ha lambito anche livelli politici di un certo peso in Calabria. Nel centrosinistra continua a registrarsi la corsa in autonomia del governatore uscente Mario Oliverio, nonostante il veto sul suo nome posto dal suo partito, il Pd: nelle ultime ore Oliverio ha riunito per ben due volte il suo schieramento per mettere a punto le liste, almeno tre, in suo sostegno.

In attesa dell’ufficializzazione delle scelte, il quadro politico calabrese resta dunque ancora molto frammentato, con le due tradizionali coalizioni di centrosinistra e centrodestra attraversate da divisioni piuttosto marcate, e con un clima complessivo evidentemente condizionato dagli effetti dirompenti dell’operazione anti-‘ndrangheta “Rinascita-Scott”, che ha lambito anche livelli politici di un certo peso in Calabria. Nel centrosinistra continua a registrarsi la corsa in autonomia del governatore uscente Mario Oliverio, nonostante il veto sul suo nome posto dal suo partito, il Pd: nelle ultime ore Oliverio ha riunito per ben due volte il suo schieramento per mettere a punto le liste, almeno tre, in suo sostegno.

Oliverio, che al suo fianco ha alcuni consiglieri regionali uscenti, una consistente fetta di dirigenti del Pd, amministratori e sindaci e partiti e movimenti minori di centrosinistra, sembra dunque intenzionato ad andare avanti rimarcando la spaccatura con il Pd, che invece, in forza della linea stabilita dalla segreteria nazionale guidata da Luigi Zingaretti, sostiene la candidatura dell’imprenditore Pippo Callipo, che avrà l’appoggio anche di Articolo 1 per un “range” di 3-4 liste, ma non quello del Movimento 5 Stelle, che pure nei mesi scorsi aveva mostrato un particolare interesse nei confronti di Callipo.

Alla fine, invece, i pentastellati calabresi, in linea del resto con la posizione del capo politico Gigi Di Maio, hanno detto no alla replica su scala regionale dell’intesa con i democratici puntando per la carica di governatore sul docente dell’Unical Francesco Aiello, ratificato sulla piattaforma Rousseau ma di misura (il 53%).

Il voto online per Aiello, in effetti, ha messo a nudo una chiara difficoltà interna al Movimento, attraversato in Calabria da più di una tensione, resa plasticamente dalla plateale “insubordinazione” della deputata Dalila Nesci, la cui autocandidatura alla presidenza in Calabria è stata “stoppata” dallo stesso Di Maio in forza alle regole interne al M5s: a sostegno di Aiello, oltre alla lista del M5s, ci sarà comunque anche una lista civica. Nel complesso, il campo del centrosinistra in Calabria rischia di presentarsi estremamente diviso, e con tante incognite, quelle dei renziani di “Italia Viva”, che finora hanno escluso la possibilità di correre alle Regionali, e delle “Sardine”, che sono finora riuscite a sottrarsi ai tentativi di coinvolgimento nella sfida elettorale arrivati sia dal fronte oliveriano sia dal fronte del centrosinistra.

Secondo gli analisti politici, la frammentazione del centrosinistra, ovviamente, sarà un’ulteriore spinta in favore del centrodestra, che a sua volta non si presenta compatto ma può contare sulla crescita esponenziale della Lega di Matteo Salvini, pronta per la prima volta a correre in Calabria con chance di successo, e anche di Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni.

Salviniani e meloniani hanno, del resto, testato il loro peso già nella scelta del candidato presidente, scelta che in base agli accordi nazionali spettava a Forza Italia.

Il no della Lega e di FdI al primo nome proposto dagli azzurri, quello del sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, fratello del vice-capogruppo forzista alla Camera, Roberto, ha quasi “costretto” Forza Italia a puntare sulla parlamentare e coordinatrice regionale del partito, Jole Santelli, già vicesindaco dello stesso Occhiuto a Cosenza ma dimessasi dalla carica dopo che Occhiuto, su facebook, l’aveva indirettamente attaccata esprimendo “l’amarezza del tradimento da parte di persone che ritenevi amiche e che trovi oggi impegnate, con manovre davvero misere, nel tentativo di sostituirti”.

Nelle ultime ore la Santelli ha ricevuto l’ok di Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Udc, cioè delle forze classiche del centrodestra, alle quali dovrebbero aggiungersi altre tre liste, che dovrebbero ospitare anche vari “transfughi” del centrosinistra: definitivo, invece, lo “strappo” di Occhiuto, che ieri ha annunciato la sua candidatura, in contrapposizione anche alla Santelli, con tre liste e con un progetto aperto ad altre alleanze.  Con Occhiuto in campo, dunque, il numero dei candidati alla presidenza della Regione si arricchisce ulteriormente, perché in lizza ci sono anche, in autonomia,  l’ex capo della Protezione civile Carlo Tansi (con “Tesoro Calabria”) e l’ex presidente di Confindustria Reggio Calabria, Giuseppe Nucera (con “La Calabria che vogliamo”).

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