(D.C.) – Il tema dell’obbligatorietà dell’uso delle mascherine quando ci si sposta da casa per i motivi strettamente necessari o le ragioni previste, e quindi autorizzate, dal Dpcm Conte sul contenimento del Coronavirus sta dividendo l’Italia.
In tutti i sensi.
In tutti i sensi.
E questo dal momento che non solo ci sono Regioni, come la Lombardia ad esempio, in cui l’uso di tale protezione è divenuto obbligatorio, ma pure perché tra i cittadini c’è chi ritiene giusto, anzi doveroso, indossarla e quanti invece non ne vogliono proprio sapere di farlo.
Altro oggetto del contendere è sul tipo di protezione: va bene portarne una chirurgica o ci vuole quella con…il filtro ovvero ancora basta una sciarpa (magari persino un ‘semplice’ foulard) per coprirsi bocca e naso? Chissà.
Certo che in casi particolari e gravi come l’insorgenza del Covid-19, la prudenza dovrebbe essere mai troppa.
Al di là di ogni considerazione, però, ciò che preoccupa è il consueto ritardo della Calabria nel quale, almeno finora, il tema non sembra essere stato affrontato.
Anzi, neppure sfiorato, per la verità.
Purtroppo una non-notizia, tuttavia.
Perché si tratta della canonica lentezza della terra di Calabria dove, mentre gli altri corrono a grande velocità, si arranca e perde tempo.