Apertura delle scuole in sicurezza ancora al centro del dibattito. Questo pomeriggio, in via Cortese a Catanzaro, una delegazione della associazione Genima-Genitori in rete e del movimento La forza siamo noi è stata ricevuta dai vertici della locale azienda sanitaria provinciale e dalla commissaria dell’Asp, dott.ssa Luisa Latella. L’obiettivo è che in Calabria non venga negato il diritto allo studio ma che, al contrario, esso venga preservato e tutelato garantendolo in sicurezza anche dal punto di vista sanitario. Da qui la richiesta dell’incontro in cui la delegata Calabria di Genitori in rete, Silvia Crispino, e la portavoce de “La Forza siamo noi”, Emanuela Neri, hanno chiesto che i protocolli nazionali vengano rispettati e applicati in maniera omogenea nelle varie scuole e nei vari comuni.
Importante da qui a breve -si legge in un comunicato stampa – sarà la figura degli infermieri nelle scuole, che gestiscono i casi sintomatici a scuola e che sarà ancor più utile con l’arrivo di test rapidi antigenici richiesti per la popolazione che serviranno anche a velocizzare gli screening delle classi in quarantena o dei contatti stretti in ambito scolastico. Tra i punti discussi anche le motivazioni che portano alla chiusura delle scuole in via preventiva, senza casi positivi diretti, viste le tante ordinanze di chiusura delle scuole di tanti comuni dell’hinterland catanzarese. Ordinanze che dovrebbero essere sempre motivate da una relazione tecnica in ambito sanitario, relazione che può essere rilasciata anche dal medico competente assegnato alla scuola, in caso contrario le chiusure potrebbero non avere fondamento ed essere impugnate. L’Asp si è quindi detta disponibile a collaborare con dirigenti e sindaci laddove ci sia richiesta di chiarimenti in merito all’effettiva possibilità di chiusura del plesso scolastico. Per quel che concerne l’andamento del processamento dei tamponi, a quanto riportato dai referenti del Dipartimento di Prevenzione, sembrerebbe essere migliorato negli ultimi tempi vista anche l’assunzione di ulteriore personale a supporto dello stesso dipartimento. I risultati dei tamponi se positivi vengono comunicati subito dal Dipartimento di prevenzione, se negativi, invece, vengono forniti al medico di base su richiesta del paziente. Pare, inoltre, che al momento la gestione dei risultati sia ancora legata al software gestito dal sistema sanitario nazionale a cui si aggiunge un altro sistema informatizzato fornito dalla Protezione civile in cui vengono caricati gli stessi dati. Il paventato programma che distingue i casi scolastici sembrerebbe non essere ancora in funzione in quanto in fase di programmazione e sarà gestito dagli informatici dell’azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio”. Ulteriore riscontro positivo raggiunto dall’azienda sanitaria per migliorare l’assistenza in ambito territoriale è l’attivazione di tutte e otto le Usca (Unità speciali di continuità assistenziale) previste nel Catanzarese. Tra le proposte portate avanti dai genitori una campagna di informazione sulla gestione dei casi covid a scuola, un monitoraggio della situazione sanitaria in ambito scolastico con campagne di screening mirate, un tavolo di coordinamento sulla gestione covid in ambito scolastico e la stesura delle procedure operative sulle nuove misure che saranno intraprese in ambito provinciale. Il tutto tenendo conto delle situazioni di fragilità e la massima attenzione per gli studenti con disabilità. Punto essenziale è, inoltre, il lavoro di coordinamento per la ripresa delle scuole superiori in presenza affinché la Calabria sia pronta e preparata al graduale rientro in presenza stabilito dal Dpcm del 3 dicembre 2020 al 7 gennaio.
Importante da qui a breve -si legge in un comunicato stampa – sarà la figura degli infermieri nelle scuole, che gestiscono i casi sintomatici a scuola e che sarà ancor più utile con l’arrivo di test rapidi antigenici richiesti per la popolazione che serviranno anche a velocizzare gli screening delle classi in quarantena o dei contatti stretti in ambito scolastico. Tra i punti discussi anche le motivazioni che portano alla chiusura delle scuole in via preventiva, senza casi positivi diretti, viste le tante ordinanze di chiusura delle scuole di tanti comuni dell’hinterland catanzarese. Ordinanze che dovrebbero essere sempre motivate da una relazione tecnica in ambito sanitario, relazione che può essere rilasciata anche dal medico competente assegnato alla scuola, in caso contrario le chiusure potrebbero non avere fondamento ed essere impugnate. L’Asp si è quindi detta disponibile a collaborare con dirigenti e sindaci laddove ci sia richiesta di chiarimenti in merito all’effettiva possibilità di chiusura del plesso scolastico. Per quel che concerne l’andamento del processamento dei tamponi, a quanto riportato dai referenti del Dipartimento di Prevenzione, sembrerebbe essere migliorato negli ultimi tempi vista anche l’assunzione di ulteriore personale a supporto dello stesso dipartimento. I risultati dei tamponi se positivi vengono comunicati subito dal Dipartimento di prevenzione, se negativi, invece, vengono forniti al medico di base su richiesta del paziente. Pare, inoltre, che al momento la gestione dei risultati sia ancora legata al software gestito dal sistema sanitario nazionale a cui si aggiunge un altro sistema informatizzato fornito dalla Protezione civile in cui vengono caricati gli stessi dati. Il paventato programma che distingue i casi scolastici sembrerebbe non essere ancora in funzione in quanto in fase di programmazione e sarà gestito dagli informatici dell’azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio”. Ulteriore riscontro positivo raggiunto dall’azienda sanitaria per migliorare l’assistenza in ambito territoriale è l’attivazione di tutte e otto le Usca (Unità speciali di continuità assistenziale) previste nel Catanzarese. Tra le proposte portate avanti dai genitori una campagna di informazione sulla gestione dei casi covid a scuola, un monitoraggio della situazione sanitaria in ambito scolastico con campagne di screening mirate, un tavolo di coordinamento sulla gestione covid in ambito scolastico e la stesura delle procedure operative sulle nuove misure che saranno intraprese in ambito provinciale. Il tutto tenendo conto delle situazioni di fragilità e la massima attenzione per gli studenti con disabilità. Punto essenziale è, inoltre, il lavoro di coordinamento per la ripresa delle scuole superiori in presenza affinché la Calabria sia pronta e preparata al graduale rientro in presenza stabilito dal Dpcm del 3 dicembre 2020 al 7 gennaio.
Il lavoro di monitoraggio e controllo della associazione Genima-Genitori in rete e del movimento La forza siamo noi non è ancora terminato e continuerà tenendo alta la guardia sulla migliore gestione possibile della pandemia in ambito scolastico.