“A San Luca si è compiuto un miracolo democratico: dopo 11 lunghi anni Bruno Bartolo e io permettiamo l’esercizio della democrazia, sostenuti dall’ampia partecipazione della popolazione. Nessun rappresentante istituzionale ne parla, tranne la lodevole eccezione del senatore Siclari: non il Premier, non i Vice Premier, non un ministro. L’ennesimo silenzio delle istituzioni mi fa infinitamente più male della paura delle pallottole, che, grazie allo Stato e alla cittadinanza che vuole veramente il cambiamento, da molto tempo qui non ci sono più”.
Lo scrive Klaus Davi, candidato alla carica di primo cittadino per la lista ‘San Luca Klaus Davi Sindaco’, sul proprio profilo Twitter.
Lo scrive Klaus Davi, candidato alla carica di primo cittadino per la lista ‘San Luca Klaus Davi Sindaco’, sul proprio profilo Twitter.
Dopo 11 anni si torna al voto a San Luca, in Calabria. Sono due le liste, entrambe civiche, che si confronteranno nella sfida elettorale: “Klaus Davi sindaco di San Luca”, con candidato a sindaco il massmediologo che da qualche anno ha abbracciato la causa democratica del piccolo comune
preaspromontano, e “San Luca ai sanluchesi”, con candidato a sindaco Bruno Bartolo, infermiere in pensione. La lista di Davi è composta da dieci candidati e quella di Bartolo da 12.
L’ultima legislatura comunale, scaturita dalle elezioni svoltesi nel 2008, a San Luca – noto prima come il “paese dei sequestri” e, più recentemente, per la faida tra le cosche Pelle-Vottari e Nirta-Strangio culminata con la strage di Duisburg del 15 agosto 2007 che provocò sei morti – venne interrotta il 17 maggio del 2013, una settimana prima delle elezioni comunali, a seguito dello scioglimento dell’ente per infiltrazioni mafiose. All’epoca era sindaco l’avvocato Sebastiano Giorgi. Da allora, a causa della mancata presentazione di liste elettorali o della presentazione di una sola lista che avrebbe poi fallito l’obiettivo del quorum di
votanti, il Comune è stato retto ininterrottamente da un commissario prefettizio
Redazione Calabria 7