Soverato, tassa di soggiorno non versata: 15 indagati (I NOMI)

soverato tassa di soggiorno

Inchiesta della procura di Catanzaro nel centro turistico dello Jonio catanzarese: nei guai 15 imprenditori. Le indagini sul mancato pagamento della tassa di soggiorno a Soverato, sono state svolte dalle fiamme gialle.

Il Comune di Soverato dal 2014 al 2017 avrebbe dovuto incassare oltre 31mila euro dalla tassa di soggiorno, l’imposta locale applicata a carico delle persone che alloggiano nelle strutture ricettive di territori classificati come località turistica o città d’arte e che entro cinque giorni dalla fine di ogni mese deve essere versata nelle casse dell’ente dagli stessi titolari delle attività alberghiere.

Il Comune di Soverato dal 2014 al 2017 avrebbe dovuto incassare oltre 31mila euro dalla tassa di soggiorno, l’imposta locale applicata a carico delle persone che alloggiano nelle strutture ricettive di territori classificati come località turistica o città d’arte e che entro cinque giorni dalla fine di ogni mese deve essere versata nelle casse dell’ente dagli stessi titolari delle attività alberghiere.

La cifra però da 15 attività turistiche sembrerebbe non essere stata versata.

Con questa convinzione la Procura della Repubblica di Catanzaro ha notificato 15 avvisi di garanzia ad altrettanti imprenditori turistici di Soverato. Tutti risultano coinvolti con l’accusa di peculato.

Nell’elenco anche un assessore: Daniele Vacca, eletto consigliere comunale il 31 maggio 2015, componente della giunta alla guida dei Lavori Pubblici, Urbanistica e Manutenzione.

All’assessore, titolare di un’attività recettiva nella Perla dello Ionio, viene contestata un’omissione di 594 euro.

Ora per i 15 albergatori coinvolti inizia una nuova fase procedurale.

Da questo momento, entro 20 giorni, gli albergatori coinvolti potranno replicare a quanto sostenuto nell’indagine svolta dal pubblico ministero Chiara Bonfadini e dalla Guardia di Finanza, chiedendo interrogatorio o producendo memorie difensive per allontanare e sgonfiare le accuse a loro rivolte.

Dopo, la Procura andrà avanti percorrendo una delle due opzioni possibili: l’archiviazione o il processo.

I NOMI:

  • Rondinelli Cristiano, 1984; contestata un’omissione di 456 euro (da luglio 2014 a ottobre 2017);
  • Chiefari Costantino, 1962: contestata un’omissione di 2.230 euro (da luglio 2014 a ottobre 2017);
  • De Giorgio Ettore, 1978; contestata un’omissione di 100,50 euro (da luglio 2017 a ottobre 2017);
  • De Siena Maria Ausilia, 1964; contestata un’omissione di 1347 euro (da luglio 2014 a ottobre 2017);
  • Imperiale Vincenza, 1939; contestata un’omissione di 974 euro (da luglio 2014 a ottobre 2017);
  • Vacca Daniele, 1979; contestata un’omissione di 584 euro (da luglio 2014 a ottobre 2017);
  • Nisticò Massimo, 1952; contestata un’omissione di 2.952 euro (da luglio 2014 a ottobre 2017);
  • Girillo Francesco Giuseppe, 1986; contestata un’omissione di 226,50 euro (da luglio 2016 a ottobre 2017);
  • Paparazzo Maurizio, 1956; contestata un’omissione di 11.850 euro (da luglio 2014 a ottobre 2017);
  • Punturi Antonio Andrea, 1931; contestata un’omissione di 130 euro (da luglio 2014 a ottobre 2015);
  • Rullo Domenico Antonio, 1990; contestata un’omissione di 196,50 euro (da luglio 2016 a ottobre 2017);
  • Condò Edoardo, 1980; contestata un’omissione di 1.257 euro (da luglio 2014 a ottobre 2017);
  • Russo Angela, 1959; contestata un’omissione di 3.111 euro (da luglio 2015 a ottobre 2016);
  • Scavelli Fernando, 1941; contestata un’omissione di 5.380 euro (da luglio 2014 a ottobre 2017);
  • Silvestri Teresa, 1962; contestata un’omissione di 358 euro (da agosto 2014 a settembre 2017).
  • Redazione Calabria 7

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