di Gabriella Passariello. Pene comprese dai 20 ai 3 anni di reclusione, per un totale di 210 anni, sono stati chiesti dal pubblico ministero della distrettuale di Catanzaro Paolo Sirleo per ventuno dei ventidue imputati, giudicati con rito abbreviato, coinvolti nell’inchiesta della Dda, nome in codice “Acquamala”, che ha portato il 23 ottobre del 2019 all’esecuzione di 13 misure cautelari su un totale di 57 indagati, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti con attività di spaccio anche nei pressi delle scuole e con il coinvolgimento di minori. Il pubblico ministero ha invocato una sola assoluzione
Le richieste di pena
Le richieste di pena
Cosimino Abbruzzese, detto il Tubo,10 anni e 30mila euro di multa; Antonio Bevilacqua, alias Annibale, 20 anni di reclusione; Antonio Bevilacqua, 4 anni e 20mila di multa; Cosimo Bevilacqua, detto Cocò, 2 anni di reclusione, 600 euro di multa; Leonardo Bevilacqua, detto occhi di gatto 3 anni, 4 mesi e 10 mila di multa; Francesco La Forgia, 6 anni e 20mila di multa; Domenico Luccisano, detto Mimmo, 6 anni e 20mila di multa; Antonio Manetta, (25 anni), 20 anni di reclusione; Cosimo Manetta, 20 anni di reclusione; Nicola Manetta, (39 anni) 6 anni e 20mila di multa; Nicola Manetta, (33 anni) 20 anni di reclusione; Nicola Manetta, (28 anni), 3 anni di reclusione; Roberta Manetta, 11 anni, Mario Manno, 4 anni di reclusione; Roberto Pagliuso 6 anni e 30mila di multa; Cosimo Passalacqua, 16 anni; Alessandro Perini, 16 anni e 8 mesi ; Filippo Raso, 10 anni e 30mila di multa; Manuel Santoro, 8 anni ; Antonio Scicchitano, 16 anni e 8 mesi di reclusione; Giuseppe Stefanizzi, 3 anni di reclusione.
La richiesta di assoluzione
Il pubblico ministero per Gregorio Scumaci, ha chiesto l’assoluzione per non aver commesso il fatto;
Altri 28 imputati che hanno scelto il rito ordinario sono già stati rinviati a giudizio dal gup Barbara Saccà lo scorso 18 luglio: si tratta di Antonio Abruzzese; Carmelina Abruzzese; Maurizio Abruzzese; Damiano Amato, detto sofficino; Antonio Berlingeri, 38 anni; Antonio Berlingeri, 28 anni; Armando Bevilacqua, detto Bacco; Damiano Bevilacqua, detto Banana; Francesco Bevilacqua, detto Pippo; Rosetta Bevilacqua, Alberto Carelli, detto Roberto; Pasquale Crugliano; Franco Edda; Riccardo Gualtieri; Domenico Maida, detto Nico; Nicola Mele; Giuseppe Oliverio; Antonio passalacqua, detto Capa Grande; Antonio Passalacqua, detto Maciste; Armando Passalacqua, detto Labruto; Damiano Passalacqua; Giovanni Passalacqua detto Gigliotti; Pietro Ranieri, detto Rocciolo; Maurizio Sabato, detto Cavaliere; Antonio Scerbo; Maria Scicchitano e Martino Tarasi. Il processo nei loro confronti inizierà il 15 ottobre davanti al Tribunale collegiale di Crotone.
Il blitz
L’indagine, convenzionalmente denominata “Acquamala”, ha sgominato un’associazione criminale operante nel quartiere Acquabona di Crotone. Gli inquirenti hanno ricostruito gli assetti organizzativi della compagine criminale, documentato il traffico di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti (cocaina, eroina, marijuana e hashish) e individuato i canali di approvvigionamento dello stupefacente della famiglia Manetta, operante nel quartiere rom di Crotone, attraverso i loro rapporti con la famiglia Abbruzzese, operante nella città di Catanzaro, la famiglia Mannolo di Cutro e comuni limitrofi, la famiglia Scerbo-Tarasi di Isola Capo Rizzuto, le famiglie Raso-Luccisano, la cui area di influenza è Rizziconi, nella piana di Gioia Tauro.
Il collegio difensivo
Tra gli avvocati impegnati nel processo compaiono i nomi di Angela Mascaro, Aldo Truncè, Anselmo Mancuso, Mary Aiello; Salvatore Iannone; Mario Lucente, Mario Prato e Tiziano Saporito
