La campagna vaccinale in Calabria procede a rilento (la regione è ancora ultima in Italia per dosi somministrate) e non mancano le polemiche. L’ultima tegola, in ordine di tempo, che si è abbattuta sul sistema sanitario regionale riguarda l’interdizione di Antonio Belcastro dai pubblici uffici con la conseguente perdita della sua figura di delegato del soggetto attuatore alla gestione dell’emergenza Covid. In queste ore è al vaglio della giunta regionale la scelta del sostituto di Belcastro.
Ma non solo. Non si è ancora trovata una soluzione nonostante le varie sollecitazioni dei vari ordini per la vaccinazione dei sanitari che esercitano la libera professione. Come ad esempio l’ordine dei tecnici sanitari di Radiologia medica e delle Professioni sanitarie tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione che più volte hanno chiesto di essere inseriti nel piano vaccinale senza mai ricevere risposte dagli ordini preposti. “Ci preme apprendere – si legge in una lettera che il presidente dell’ordine, Giovanni De Biasi – che le nostre istanze non sono state accolte e anche nell’ultimo Dca, non sono state inserite le vaccinazioni del personale sanitario che esercita la professione in regime libero professionista. Non aver inserito in modo puntuale questi professionisti della salute, nei due Dca, ha fatto sì che ogni Asp ha risposto ai nostri appelli a seconda della sensibilità dei propri dirigenti, creando una situazione in cui le vaccinazioni di questa categoria di professionisti sono state effettuate a macchia di leopardo, una situazione insostenibile che ha creato dissapori tra i professionisti stessi che riversano su di noi. I professionisti sanitari, in qualunque forma giuridica esercitano la loro professione, avendo un rischio più elevato di essere esposti all’infezione Sars-Cov-2 e di trasmetterla a pazienti suscettibili e vulnerabili in contesti sanitari e sociali, rientrano quindi nella priorità ad essere vaccinati nella prima fase della campagna vaccinale in atto”. Il presidente scrive che sono all’incirca 150 i professionisti nella sola provincia di Catanzaro che hanno dato la loro adesione ma ancora nessuna risposta. “Chiediamo di integrare il Dca 32 del 19 febbraio 2021, – conclude De Biase – inserendo i liberi professionisti delle professioni sanitarie Tecniche, Riabilitative e della Prevenzione, specificando puntualmente la procedura di arruolamento e di vaccinazione”.
Ma non solo. Non si è ancora trovata una soluzione nonostante le varie sollecitazioni dei vari ordini per la vaccinazione dei sanitari che esercitano la libera professione. Come ad esempio l’ordine dei tecnici sanitari di Radiologia medica e delle Professioni sanitarie tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione che più volte hanno chiesto di essere inseriti nel piano vaccinale senza mai ricevere risposte dagli ordini preposti. “Ci preme apprendere – si legge in una lettera che il presidente dell’ordine, Giovanni De Biasi – che le nostre istanze non sono state accolte e anche nell’ultimo Dca, non sono state inserite le vaccinazioni del personale sanitario che esercita la professione in regime libero professionista. Non aver inserito in modo puntuale questi professionisti della salute, nei due Dca, ha fatto sì che ogni Asp ha risposto ai nostri appelli a seconda della sensibilità dei propri dirigenti, creando una situazione in cui le vaccinazioni di questa categoria di professionisti sono state effettuate a macchia di leopardo, una situazione insostenibile che ha creato dissapori tra i professionisti stessi che riversano su di noi. I professionisti sanitari, in qualunque forma giuridica esercitano la loro professione, avendo un rischio più elevato di essere esposti all’infezione Sars-Cov-2 e di trasmetterla a pazienti suscettibili e vulnerabili in contesti sanitari e sociali, rientrano quindi nella priorità ad essere vaccinati nella prima fase della campagna vaccinale in atto”. Il presidente scrive che sono all’incirca 150 i professionisti nella sola provincia di Catanzaro che hanno dato la loro adesione ma ancora nessuna risposta. “Chiediamo di integrare il Dca 32 del 19 febbraio 2021, – conclude De Biase – inserendo i liberi professionisti delle professioni sanitarie Tecniche, Riabilitative e della Prevenzione, specificando puntualmente la procedura di arruolamento e di vaccinazione”.