Stato Antartico a Catanzaro e la maxi truffa, la Procura chiede il rinvio a giudizio per 23 (NOMI)

Gli imputati avrebbero strutturato un sistema in grado di costruire documenti e di accreditarsi utilizzando un'entità statuale creata ad hoc per eludere il fisco e realizzare molteplici truffe
Stato Antartico a Catanzaro

Avrebbero strutturato un sistema in grado di costruire documenti e di accreditarsi utilizzando un’entità statuale creata ad hoc, lo “Stato Teocratico Antartico di San Giorgio”, dotato di autonoma sovranità, per eludere il fisco e realizzare molteplici truffe. La Procura di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio per 23 imputati – coinvolti nell’inchiesta “L’isola che non c’è” condotta sul campo dalla Digos della Questura del capoluogo di regione – e accusati a vario titolo di associazione a delinquere, truffa, fabbricazione e possesso di documenti falsi validi espatrio e riciclaggio (LEGGI QUI). Ventitré le persone che compaiono nell’avviso di conclusione delle indagini vergato dal sostituto procuratore Saverio Sapia. Tra le posizioni stralciate spicca quella di Mario Farnesi generale in congedo della Guardia di Finanza.

Le vittime finite nella rete dell’associazione

Le vittime finite nella rete dell’associazione

Sarebbero state 700 le vittime della presunta organizzazione attirate in una trappola con una cittadinanza priva di alcun valore legale (LEGGI QUI). Secondo gli inquirenti, le persone truffate in campo della promessa di tasse al 5% e varie agevolazioni fittizie avrebbero pagato somme di denaro (tra i 200 e i mille euro) che sarebbero finite in parte nelle tasche dei promotori della presunta associazione. Si parla di oltre 400mila euro che per l’accusa sarebbero poi stati al centro di un’operazione di riciclaggio attraverso un conto estero in territorio maltese, dove ci sarebbe una rappresentanza del sedicente Stato antartico con “sedi territoriali” ubicate a Catanzaro, Alcamo (in Sicilia) e Teramo (in Abruzzo).

I nomi dei 23 imputati

Rischiano il processo Fabrizio Barberio 50 anni di Catanzaro; Damiano Bonventre 71 anni di Alcamo; Domenico Bruno, detto Mimmo, 68 anni di Tiriolo; Manuel Casara 46 anni di Viterbo; Philip Chircop 70 anni di Malta; Luigi Tommaso Ciambrone 59 anni di Catanzaro; Lorella Cofone 59 anni di Montalto Uffugo; Silvio Deni, 65 anni di Cosenza; Emanuele Frasca, 56 anni di Squillace; Enrico Gambini, 56 anni di Teramo; Liliya Koshuba, 66 anni di Alcamo; Christian Lacalandra, 39 anni di Lucca; Federico Lombardi, 65 anni di Pineto; Claudio Martino 59 anni di Roma; Luigi Achille Martucci, 52 anni di Garbagnate Milanese; Anna Maria Mazzaglia, 69 anni di Rometta (Messina); Roberto Petrella, 75 anni di Teramo; Aldo Piattelli, 58 anni di Roma; Nicola Pistoia, 64 anni di Catanzaro; Roberto Santi 64 anni di Roma; Giuliano Sartoron, alias “Giuliano Medici”, 50 anni di Borgoricco (Padova); Carmina Talarico, 60 anni di Cropani; Rocco Viva, 67 anni di Ruffano (Lecce).

L’udienza preliminare

L’udienza preliminare è fissata per la giornata di domani, mercoledì 15 febbraio. E gli avvocati difensori – nel cui collegio compaiono tra gli altri i nomi Dario Gareri, Andrea Gareri, Gregorio Viscomi, Anselmo Mancuso, Giampaolo Catricalà, Felice Foresta, Daniela Fregola, Maurizio Nucci, Lorenza Piterà, Giorgio Misasi, Cataldo Mariano, Gianluca De Vito, Raffaele Condemi, Tommaso Navarra, Roberto Savarese, Alessandro Sforza, Mary Aiello – tenteranno di smontare le ipotesi accusa.

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