Il Consiglio dei Ministri, nel corso della seduta che si è tenuta nella giornata di oggi a Palazzo Chigi, ha determinato lo scioglimento del consiglio comunale di Tropea per sospetta infiltrazione della ‘ndrangheta. La decisione è avvenuta in base alla relazione della Prefettura di Vibo Valentia.
Lo scorso ottobre il Prefetto di Vibo Valentia, Paolo Giovanni Grieco, aveva inviato la Commissione d’accesso per accertare eventuali infiltrazioni mafiose nella vita dell’Ente o per rintracciare eventuali forme di condizionamento della criminalità organizzata sull’amministrazione anche attraverso legami, rapporti e/o parentele di politici ed impiegati del Comune. I tre commissari che hanno composto la Commissione di accesso agli atti erano il viceprefetto Roberto Micucci, il vice capo della Squadra Mobile di Vibo Ludovico Tuoni ed il maggiore delle fiamme gialle, Carlo Alberto Zambito. Il 24 gennaio il Comune di Tropea è stato formalmente notiziato del provvedimento che prevedeva la proroga della commissione d’indagine fino al prossimo 16 aprile, ovvero a tre giorni dall’avvio della convocazione ufficiale dei comizi elettorali per le consultazioni fissate al 9 giugno. La commissione ha esaminato atti e documenti amministrativi comunali risalenti fino al 2018, per poi presentare le proprie conclusioni al prefetto di Vibo.
Stop alle elezioni amministrative
Tropea si stava preparando alle elezioni per il sindaco e per il rinnovo del Consiglio comunale previsti per giugno prossimo, ma lo scioglimento determinato dal governo Meloni apre le porte al commissariamento degli organi elettivi dell’ente per un periodo minimo di 18 mesi, saltando quindi il turno elettorale. Per la perla del Tirreno si tratta del secondo scioglimento per infiltrazioni mafiose.
La nota del Consiglio dei ministri
“Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’interno Matteo Piantedosi, alla luce degli accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata che compromettono il buon andamento dell’azione amministrativa, ai sensi dell’articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, ha deliberato lo scioglimento del Consiglio comunale di Tropea e l’affidamento della gestione del Comune, per diciotto mesi, a una Commissione straordinaria”. E’ quanto si legge nel comunicato finale del Cdm.
La reazione del sindaco Macrì
“Sono molto rammaricato per la decisione del Consiglio dei ministri. So esattamente quello che ho fatto come sindaco e come amministrazione e sinceramente non mi aspettavo un provvedimento del genere”. Così il sindaco di Tropea , Giovanni Macrì, parlando con l’ANSA, commenta lo scioglimento del Comune per condizionamenti da parte della criminalità organizzata. “Vedremo le motivazioni della decisione – aggiunge Macrì – e stabiliremo il da farsi”.