Al via il progetto “Giovani” nel carcere minorile di Catanzaro

Ente capofila la Provincia di Catanzaro. Il progetto è finanziato dalla presidenza del Consiglio dei Ministri, dipartimento per le Politiche giovanili e Servizio civile universale

Entra nel vivo il progetto “Giovani, uno sguardo al passato ed uno al futuro”, con ente capofila la Provincia di Catanzaro, finanziato dalla presidenza del Consiglio dei Ministri, dipartimento per le Politiche giovanili e Servizio civile universale, nell’ambito dell’iniziativa “Provincegiovani”, promossa dall’Unione Province d’Italia (UPI). Dopo i rallentamenti dettati dalla pandemia, le attività dedicate alla fascia 11-17 – portate avanti in collaborazione con i partner di progetto Cooperativa Araba Fenice, Associazione Cam Gaia e associazione Terra di Mezzo – sono partite coinvolgendo alcune scuole della provincia di Catanzaro e mirando ad obiettivi importanti quali il sostegno e l’orientamento dei ragazzi in uscita dal sistema scolastico e/o in occasione delle scelte formative.Tra le attività in corso c’è “Da dentro a fuori…: Attività di orientamento, formazione per giovani, percorsi di cittadinanza attiva, contrasto alla dispersione scolastica”, percorso formativo dedicato ai giovani detenuti dell’IPM “S. Paternostro” di Catanzaro e portata avanti dall’associazione partner Cam Gaia.

“Con i ragazzi del carcere si sta lavorando in particolare sulla conoscenza delle dinamiche del gruppo – racconta Alessandra Mercantini, presidente di Cam Gaia – e sul confronto di opinioni sulla multiculturalità. E ancora portiamo avanti proposte di attività creative come espressione pratica di pensieri, opinioni e storia personale per arrivare ad una rivisitazione critica degli agiti in vista della mediazione penale. Tra gli obiettivi finali di questo percorso vi sono la creazione di un canale di comunicazione con giovani all’esterno e l’attivazione del dialogo con le scuole del territorio”.

“Con i ragazzi del carcere si sta lavorando in particolare sulla conoscenza delle dinamiche del gruppo – racconta Alessandra Mercantini, presidente di Cam Gaia – e sul confronto di opinioni sulla multiculturalità. E ancora portiamo avanti proposte di attività creative come espressione pratica di pensieri, opinioni e storia personale per arrivare ad una rivisitazione critica degli agiti in vista della mediazione penale. Tra gli obiettivi finali di questo percorso vi sono la creazione di un canale di comunicazione con giovani all’esterno e l’attivazione del dialogo con le scuole del territorio”.

Inclusione e benessere degli adolescenti

Felice di ospitare nuove attività a favore dei giovani ospiti, anche il direttore dell’Istituto penale minorile Francesco Pellegrino, che commenta: “L’iniziativa rappresenta un’ulteriore valida risorsa trattamentale utile per promuovere nei giovani ospiti della struttura percorsi di responsabilizzazione e rivisitazione del proprio vissuto in proiezione del loro reinserimento sociale”. Il progetto “Giovani uno sguardo al passato ed uno al futuro” mira in generale a favorire l’inclusione e il benessere degli adolescenti che vivono in contesti a rischio, caratterizzati da scarse opportunità formative e socializzanti e assenza di modelli positivi di riferimento, con attenzione aggiuntiva per i soggetti già a maggior rischio di dispersione scolastica. Mira inoltre a rinsaldare la consapevolezza dei giovani tra i 13 e i 21 anni che, spesso, si accingono a compiere la scelta sul percorso di studi futuro o su quello lavorativo, senza avere gli strumenti idonei ed adeguati. I percorsi attivati intendono stimolare nei ragazzi coinvolti la consapevolezza su punti di forza e debolezza, orientare verso scelte sostenibili e garantire un supporto all’accesso di strumenti e conoscenze utili per il loro futuro, partendo però dal passato, dalla conoscenza di tradizioni e storie positive che nascono nel territorio d’appartenenza. E ancora la valorizzazione di “case history” che rendano note le opportunità legate all’autoimprenditorialità attraverso interviste e conoscenza di storie positive del territorio. A supporto di queste attività, molto spesso erogate a distanza, ci sarà una piattaforma digitale che non rappresenterà solo un canale informativo per il progetto e per i suoi percorsi ma anche e soprattutto un’opportunità formativa per i giovani coinvolti sui temi digitali e sulla creazione/implementazione di blog e siti internet.

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