di Luana Costa
E’ durata giusto lo spazio di un paio di settimane la permanenza dell’avvocato, Vittorio Prejanò, nella struttura complessa Risorse Umane e Formazione dell’Azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio di Catanzaro, dove risulta dipendente con un contratto a tempo indeterminato. La fortuna gli aveva arriso quando nella famosa seduta di giunta dello scorso gennaio, l’esecutivo regionale lo aveva indicato quale commissario dell’Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria “Bianchi-Melacrino-Morelli”. Un’avventura però a scadenza per il manager, decaduto dopo qualche mese per effetto dell’entrata in vigore del decreto Calabria, fortemente caldeggiato dalla ministra della Salute, Giulia Grillo, che ha fatto piazza pulita delle nomine regionali in sanità. Da lì il rientro nella sua ordinaria funzione svolta per conto dell’azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio durato, tuttavia, una ventina di giorni. Il 22 giugno il responsabile della struttura complessa delle Risorse Umane ha chiesto ed ottenuto di esser “comandato” al dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria, dove ha già preso servizio e dove resterà fino al 30 giugno. Una prassi quella del trasferimento che spesso ha pesanti ricadute sulle strutture sanitarie, le quali hanno già da fare i conti con i continui blocchi delle assunzioni di operatori ma anche con una costante emorragia di personale spostato o esonerato dal lavoro.
E’ durata giusto lo spazio di un paio di settimane la permanenza dell’avvocato, Vittorio Prejanò, nella struttura complessa Risorse Umane e Formazione dell’Azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio di Catanzaro, dove risulta dipendente con un contratto a tempo indeterminato. La fortuna gli aveva arriso quando nella famosa seduta di giunta dello scorso gennaio, l’esecutivo regionale lo aveva indicato quale commissario dell’Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria “Bianchi-Melacrino-Morelli”. Un’avventura però a scadenza per il manager, decaduto dopo qualche mese per effetto dell’entrata in vigore del decreto Calabria, fortemente caldeggiato dalla ministra della Salute, Giulia Grillo, che ha fatto piazza pulita delle nomine regionali in sanità. Da lì il rientro nella sua ordinaria funzione svolta per conto dell’azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio durato, tuttavia, una ventina di giorni. Il 22 giugno il responsabile della struttura complessa delle Risorse Umane ha chiesto ed ottenuto di esser “comandato” al dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria, dove ha già preso servizio e dove resterà fino al 30 giugno. Una prassi quella del trasferimento che spesso ha pesanti ricadute sulle strutture sanitarie, le quali hanno già da fare i conti con i continui blocchi delle assunzioni di operatori ma anche con una costante emorragia di personale spostato o esonerato dal lavoro.