Cattura dei super latitanti di Vibo, erano armati. Decapitate le “nuove leve” della ‘ndrangheta (VIDEO)

I particolari del blitz messo a segno dai reparti speciali del carabinieri che ha portato alla straordinaria cattura di Salvatore Morelli e Domenico Tomaino, ricercati da quasi due anni

di Mimmo Famularo – Stavano cenando ed erano anche armati ma non hanno avuto neanche il tempo di capire cosa stesse accadendo. L’azione dei reparti d’élite dei carabinieri (il Gruppo di intervento speciale e i Cacciatori Calabria) che hanno coadiuvato i colleghi del Comando provinciale, guidati dal colonnello Bruno Capece, sono intervenuti in maniera fulminea all’interno di una casa ubicata nelle vicinanze della strada che collega Briatico a Cessaniti e che attraversa i centri abitati di Sciconi e Conidoni. E’ qui che intorno alle venti di ieri sono stati catturati i latitanti Salvatore Morelli e Domenico Tomaino (LEGGI QUI).

Una donna arrestata per favoreggiamento

Una donna arrestata per favoreggiamento

Insieme a loro è stata arrestata e posta ai domiciliari anche una donna, Angela Cusa, accusata di favoreggiamento personale per aver messo a loro disposizione l’abitazione dove si nascondevano i ricercati. I due non hanno opposto resistenza e sono stati ammanettati dai carabinieri che, nel frattempo, avevano cinto d’assedio l’intera area bloccando ogni via di fuga. Da quanto si apprende all’interno dell’abitazione sarebbero state trovate anche delle pistole finite ovviamente sotto sequestro per ulteriori accertamenti. Morelli e Tomaino, super ricercati dalla notte del 19 dicembre del 2019 quando è scattato il maxi blitz “Rinascita Scott”, sono stati quindi portanti al Comando provinciale dei carabinieri di Vibo e da qui, completate tutte le formalità di rito, trasferiti nelle celle della casa circondariale di località Castellucci. Assistiti dagli avvocati Giuseppe Di Renzo, Giovanni Vecchio e Francesco Muzzopappa, nelle prossime ore saranno sottoposti all’interrogatorio di garanzia. I due sono imputati nel maxiprocesso in corso nell’aula bunker di Lamezia Terme, che si sta celebrando dinnanzi al Tribunale collegiale di Vibo Valentia, per associazione mafiosa ed estorsione.

Decapitate le “nuove leve” della ‘ndrangheta

Il blitz messo a segno, sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro guidata da Nicola Gratteri, conferma il capillare controllo del territorio da parte dei carabinieri che da un piccolissimo dettaglio sono stati abili a risalire al covo dove i due latitanti si nascondevano. Un’operazione d’intelligence che conferma ulteriormente la forza dello Stato a quasi due anni dal secondo anniversario dello tsunami che ha sgretolato la ‘ndrangheta vibonese. Con questi due arresti vengono decapitate le cosiddette “nuove leve”. Salvatore Morelli sarebbe infatti il presunto capo e suo cognato Domenico Tomaino un fedelissimo luogotenente. Non a caso trascorrevano insieme la loro latitanza terminata, ironia della sorte, a pochi giorni da quel fatidico 19 dicembre che a Vibo e provincia è come l’anniversario della liberazione della ‘ndrangheta da ieri sempre più in ginocchio.

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