Celia: l’Abramo-Giuliani non ci ha risposto, chissà se lo farà l’Abramo-Brunetta

Politiche 2022 Celia

“Il sapere di politica, o quantomeno delle cose della politica, non lo si acquisisce dando un’occhiatina alla spesso salvifica Wikipedia o sciorinando la citazione colta ovvero ancora copiando la frasetta da questo o quel comunicato dell’avversario di turno. Bisogna al contrario averla vissuta, amata, seguita e conosciuta. Negli anni. Ecco allora che non basta, neanche un po’, disporre di una folta schiera di ascari, più o meno indottrinati e di cui sarebbe peraltro molto divertente conoscere il contenuto degli interventi in consiglio comunale, per fare bella figura.

E nel caso di specie mi riferisco a performance che indurrebbero ad attribuire agli affettuosi colleghi, secondo cui le mie riflessioni sarebbero il nulla da non commentare, il trinciante giudizio della plastica espressione di una sorta di vuoto pneumatico. Ma non voglio certo scendere sul terreno delle basse provocazioni e torno subito al tema centrale della discussione: la ‘tolleranza zero’ annunciata dal sindaco Sergio Abramo per risolvere i problemi di Lido.

E nel caso di specie mi riferisco a performance che indurrebbero ad attribuire agli affettuosi colleghi, secondo cui le mie riflessioni sarebbero il nulla da non commentare, il trinciante giudizio della plastica espressione di una sorta di vuoto pneumatico. Ma non voglio certo scendere sul terreno delle basse provocazioni e torno subito al tema centrale della discussione: la ‘tolleranza zero’ annunciata dal sindaco Sergio Abramo per risolvere i problemi di Lido.

Un pacchetto di provvedimenti, reso noto di recente, con cui si vorrebbero eliminare i disagi arrecati al popoloso quartiere nelle notti di weekend in cui la cosiddetta movida crea non pochi guasti, soprattutto sotto il profilo della circolazione veicolare. Bene, bravo, bis al sindaco-poliziotto, il quale vorrebbe farsi ammirare nella nuova veste, assunta alla bisogna, ma che secondo noi nasconde una serie di lacune ed evidenti contraddizioni coperte ancora una volta dalla propaganda di cui, lo ribadiamo, Abramo è maestro quasi fosse curiosamente uscito dalla scuola del Kominform. La realtà, però, è come ovvio parecchio diversa”.

Ha risposto così, in maniera perentoria e piccata, il rappresentante nel civico consesso di Fare per Catanzaro Fabio Celia alle aspre critiche ricevute dagli esponenti della maggioranza a Palazzo De Nobili dopo aver accostato Abramo al famoso primo cittadino di New York Rudolph Giuliani. Un rimbrotto, quello venuto dal centrodestra, che – ad avviso di Celia – si sarebbe tramutato in una vera e propria invettiva da lui confutata con varie argomentazioni: “Chissà quanti di questi amici, notoriamente dotti e grandi esperti di politica, ricordano l’attacco subito da un ex ministro, per loro tuttora di riferimento, quale Renato Brunetta che ad ottobre del 2008, dalle colonne del Corsera, venne definito da Massimo D’Alema un ‘energumeno tascabile’. Una rievocazione, quasi storica, che ci sta alla luce dell’ultima crociata intrapresa dallo scaltro Abramo sul quartiere marinaro.

Il sindaco infatti ha improvvisamente parlato di Daspo urbano per gli abusivi; zona rossa e divieto di transito per i mezzi in talune aree di Lido, con una veemenza degna appunto del Brunetta allora membro del Governo Berlusconi. Un succedaneo, per noi, da usare in luogo della similitudine con il mitico Giuliani non gradito ad Abramo e agli scherani, autori di considerazioni solo firmate e non scritte di proprio pugno. Un paragone che, spieghiamo anche e soprattutto agli Abramoboys, ci serve per definire la sproporzione dell’intervento concepito dal sindaco, il quale avrebbe invece dovuto fare ben altro”.

E nella parte finale del comunicato Celia spiega cosa, sempre dal suo punto di vista: “Ci chiarisca l’inflessibile Abramo degli ultimi giorni perché si è svegliato adesso, magari sollecitato dalle dure reprimende del presidente della commissione Mobilità Antonio Mirarchi e del capo del Gruppo Misto Eugenio Riccio? Ci faccia capire il motivo per cui l’area adiacente a Lido è stata colonizzata da famiglie di etnia rom, escluse quelle oneste, che hanno ad esempio ‘occupato’ l’Arena Magna Graecia e creato una serie di problemi proprio nel quartiere marinaro?

Chi li ha messi lì, concedendo loro una specie di salvacondotto? Domanda questa, a cui siamo sicuri qualcuno dell’altra parte risponderà rievocando le scelte compiute da Rosario Olivo sull’Aranceto nel 2006 e successivamente, che noi anticipiamo affermando: se Olivo ha sbagliato, come mai voi non avete corretto il tiro? E che dire, infine, dei venditori ambulanti abusivi lasciati liberi di operare sul lungomare? Ci sarebbe allora stato molto da fare e già tanto tempo fa, altro che Daspo e amenità buone per essere veicolate tramite cronisti amici e l’ormai logoro MinCulPop, assai caro allo scafato Abramo-Brunetta”

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