Codacons, ecosistema lacustre a rischio per svuotamento Ampollino

rai in calabria

L’ecosistema lacustre a rischio a seguito del significativo abbassamento del livello del lago Ampollino. Rivoli e rigagnoli praticamente scomparsi per la disperazione degli agricoltori. Il Codacons punta il dito nei confronti della A2A SpA, ovvero la multinazionale cui è stata affidata la gestione dello splendido invaso nella Sila Crotonese e pretende spiegazioni dalla Regione Calabria e dal Ministero dell’Ambiente. Chiediamo che la Regione verifichi, immediatamente, “se risulti modificato il quadro ambientale ed ecologico rispetto all’originario progetto di gestione di A2A SpA” – si legge in una nota diffusa dal Codacons.

Alla luce di un evidente svuotamento in atto del livello del lago, pretendiamo spiegazioni dalla società bresciana e chiediamo che il Ministero dell’Ambiente, il Parco nazionale e la Regione Calabria, pongano in essere tutte le opportune e dovute verifiche affinché sia chiarito “se risulti invariato il quadro chimico-fisico e biologico rispetto al passato”. Un atteggiamento irresponsabile che mette a nudo un metodo spregiudicato di utilizzo del territorio senza la benché minima ricaduta positiva per i Calabresi che, anzi, vengono depredati delle proprie risorse, a vantaggio di grandi multinazionali che mortificano l’ecosistema e la morfologia delle nostre montagne. Infatti – sostiene Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale del Codacons – nonostante la nostra regione produca energia in maniera abnorme, tanto da esportane ben l’80%, si ritrova a pagare le imposte più alte d’Italia con la colpevole complicità dei nostri amministratori.

Alla luce di un evidente svuotamento in atto del livello del lago, pretendiamo spiegazioni dalla società bresciana e chiediamo che il Ministero dell’Ambiente, il Parco nazionale e la Regione Calabria, pongano in essere tutte le opportune e dovute verifiche affinché sia chiarito “se risulti invariato il quadro chimico-fisico e biologico rispetto al passato”. Un atteggiamento irresponsabile che mette a nudo un metodo spregiudicato di utilizzo del territorio senza la benché minima ricaduta positiva per i Calabresi che, anzi, vengono depredati delle proprie risorse, a vantaggio di grandi multinazionali che mortificano l’ecosistema e la morfologia delle nostre montagne. Infatti – sostiene Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale del Codacons – nonostante la nostra regione produca energia in maniera abnorme, tanto da esportane ben l’80%, si ritrova a pagare le imposte più alte d’Italia con la colpevole complicità dei nostri amministratori.

Redazione Calabria 7

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