Vecchi pallini della politica cosentina tornano. Mario Occhiuto e Marcello Manna, sindaci di Cosenza e Rende, rispolverano la vecchia e mai sopita idea della grande Area urbana o Città unica che dir si voglia. E lo fanno durante un incontro avvenuto nel municipio rendese.
Ci vuole una Grande città
Ci vuole una Grande città
L’idea dell’Area urbana che diventa realtà certificata con un referendum che la renda Città unica non è certo una novità nell’agenda politica di Cosenza e Rende e nemmeno una trovata politica dell’ultima ora di Occhiuto e Manna che, ultimamente, sono accomunati da un momento in cui non sono proprio al centro della grande popolarità avuta in passato.
Referendum per la Città unica
Alla fine dell’incontro, i due sindaci si affidano ad una nota unica diffusa dai rispettivi uffici stampa in cui spiegano le loro intenzioni.
«Avvieremo l’iter necessario – dicono – affinché si possa procedere al referendum popolare, strumento democratico atto a ribadire questa scelta ormai improcrastinabile, una scelta che l’intera area urbana chiede e che ci vedrà nei prossimi giorni dialogare con gli altri sindaci di Castrolibero e Montalto Uffugo interessati per valutare insieme l’idea della Città unica».
Si parte con i trasporti
L’idea della Città unica rispunta fuori durante l’incontro che ha per tema la mobilità condivisa.
L’intenzione dei due sindaci è quella di riproporre «sullo stesso tracciato individuato per la metro leggera una rete di trasporti efficiente con mezzi pubblici elettrici sarà il primo tra i servizi che chiedono i cittadini: i tempi sono maturi, la volontà politica comune di chi vede come città unica la nostra area urbana».
Qui non si capisce proprio bene se è Occhiuto a mollare l’idea del trasporto sui binari o Manna a mollare l’idea di mollare la metro. Lo si capirà prossimamente.
Appello alla Regione
Intanto i due sindaci rivolgono le loro proposte al riguardo ai piani alti della Cittadella di Germaneto per avere sostegno.
«L’esigenza di mobilità – dicono – è urgente e sono già al vaglio dei nostri uffici tecnici le soluzioni più immediate: chiederemo alla regione di fornirci i mezzi necessari ad attuare tale progetto avviando i tavoli di concertazione necessari».
La Città unica risveglia il Pd
Quando l’allora sindaco Salvatore Perugini venne ricandidato per un secondo mandato, siamo nel 2011, durante i comizi aveva il pieno sostegno di Nicola Adamo che parlava spesso di una Città unica da ribattezare Grande Cosenza.
Quelle elezioni le vinse Occhiuto al ballottaggio contro Paolini, sostenuto da una parte del Pd ufficioso al primo turno.
Nei corridoi di Palazzo dei Bruzi si dice, ancora oggi, che fu il gruppo Adamo a dare i numeri decisivi per l’Occhiuto I. Ma si sa che le voci di palazzo si ascoltano senza che si trovi mai il detentore dell’ugola che proferisce le parole.
A raccogliere subito la proposta del referendum, oggi, sono proprio due esponenti del Pd che a quei comizi del 2011 erano al fianco di Perugini e Adamo.
Covelli e Petrone: «Abbattiamo gli steccati”
Si tratta di Gabriele Petrone, segretario del circolo Pd “Centro storico e frazioni” e Damiano Covelli, capogruppo del partito democratico a Palazzo dei Bruzi, che chiedono ai consigli comunali di Cosenza e Rende di discutere subito della cosa.
«Non c’è da perdere altro tempo, si proceda in tempi rapidi ad un pronunciamento popolare sulla istituzione della città unica della area metropolitana cosentina – scrivono i due – È un tema che va discusso e affrontato senza steccati politici e pregiudiziali di schieramento. Le affermazioni dei sindaci di Cosenza e Rende sulla possibilità di realizzare la Città unica vanno accolte e non lasciate cadere».
Il tema della Città unica torna sempre insomma. Magari non con puntualità ma giunge sempre. Fa dei giri immensi e poi ritorna come certi amori. O come una Circolare che va dal Rendano a Quattromiglia.
Francesco Cangemi