Elezioni amministrative a Catanzaro. Sale la temperatura politica in città, con i primi leader nazionali che fanno capolino nel capoluogo calabrese: ieri a sostegno di Fiorita il responsabile nazionale degli enti locali del Pd, Francesco Boccia, che ha annunciato la tappa catanzarese del segretario dem Enrico Letta per lunedì 23 maggio, mentre martedì 24 maggio è attesa la Meloni per un comizio a sostegno della Ferro. Centrodestra diviso in tre tronconi, con Forza Italia e Lega da una parte e da un’altra parte Fratelli d’Italia che corre da sola, centrosinistra unito con l’alleanza tra Pd e Movimento 5 Stelle baricentrica. Le elezioni comunali di Catanzaro registrano dinamiche che risentono degli equilibri e delle tensioni nazionali ma configurano anche un vero e proprio “ribaltone” rispetto alla recente storia politica del capoluogo calabrese: dopo aver governato quasi ininterrottamente negli ultimi 25 anni, con i quattro mandati del sindaco uscente Sergio Abramo, stavolta il centrodestra è letteralmente imploso tra vendette (politiche) e colpi bassi (politici) sparpagliandosi in tre direzioni diverse e per certi versi persino contrapposte.
Sei candidati e 23 liste a Catanzaro
Sei candidati e 23 liste a Catanzaro
Un po’ di numeri. Sei i candidati sindaco, 23 le liste presentate, per un totale di 709 candidati al consiglio comunale, quota sicuramente esorbitante ma non record assoluto. Per la carica di primo cittadino, nel dettaglio, sono in lizza il consulente di marketing Nino Campo, il docente universitario e giurista Valerio Donato, il vicepresidente del Codacons Francesco Di Lieto, la parlamentare di FdI Wanda Ferro, il docente universitario Nicola Fiorita (già candidato sindaco cinque anni fa) e il presidente dell’Ordine degli avvocati Antonello Talerico. A parte la Ferro, gli altri candidati sindaco nascono come proposte civiche, anche se almeno tre di loro – Donato, Fiorita e Talerico – hanno poi ricevuto endorsement di chiaro stampo politico e partitico, sia pure spesso “mascherato” dietro sigle civiche: sono infatti solo quattro i simboli ufficiali in corsa, per la precisione Fratelli d’Italia, Noi con l’Italia, Pd e Movimento 5 Stelle, il resto è un proliferare di soglie civiche dietro cui peraltro si sono celati i vari big sul territorio, come il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, plenipotenziario della Lega, ispiratore di due liste per Donato.
Quadro politico confuso
È un quadro politico molto confuso, quello di Catanzaro, un quadro sicuramente frutto delle tante anomalie che hanno caratterizzato la fase delle trattative. Una soprattutto si staglia tra le tante, e cioè il sostegno che alcune forze di centrodestra, segnatamente Forza Italia, Lega e Udc, hanno riversato su un candidato sindaco quale Donato, fino a qualche settimana fa iscritto al Pd ma poi allontanatosi dai democrat dopo la convergenza del partito di Enrico Letta su Fiorita. Ma questa dinamica, se alla fine non ha creato particolari sussulti nel campo del centrosinistra, nel quale Pd e M5S hanno riconfermato l’alleanza sperimentata alle elezioni regionali (anche se diversi esponenti del Pd comunque hanno preferito accasarsi con Donato), ha invece lacerato il centrodestra.
Fratelli d’Italia last minute
In coerenza anche con la linea nazionale impressa dalla leader Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia all’ultimo minuto ha deciso di non seguire gli alleati classici trovando impossibile aderire a un progetto guidato da un candidato sindaco dalla biografia “rossa” qual è Donato, mentre altri segmenti di centrodestra, soprattutto gli ex di Forza Italia guidati dall’ex presidente del Consiglio regionale Mimmo Tallini, per questioni essenzialmente territoriali si sono posizionati con Talerico. Ovviamente, a scompaginare definitivamente gli assetti è stata proprio la discesa in campo solitaria di Fratelli d’Italia, che secondo buona parte degli analisti politici di Catanzaro renderebbe a questo punto molto probabile l’approdo delle comunali al ballottaggio.
I candidati alla carica di sindaco
È dunque febbre elettorale, per le amministrative Catanzaro, che nel dettaglio presentano questo parterre di candidati sindaco. Campo è sostenuto da una sola lista, “Catanzaro Oltre”. Valerio Donato è sostenuto da 10 liste rappresentative di aree di centrosinistra, di centro e di centrodestra come Forza Italia, Lega e Udc: Rinascita, Avanti, Riformisti, Catanzaro Azzurra (in pratica la lista di Forza Italia), Prima l’Italia (in pratica la lista della Lega), Alleanza per Catanzaro, Fare per Catanzaro, Italia al Centro, Progetto Catanzaro, Volare Alto, Catanzaro Prima di Tutto. Francesco Di Lieto è sostenuto da una sola lista, Insieme Osiamo, espressione soprattutto di forze della sinistra radicale, e potrà contare anche sul sostegno della senatrice Bianca Laura Granato, famosa per le sue posizioni no-vax e pro-Russia. La Ferro è la candidata sindaco di Fratelli d’Italia, con una sola lista, sostenuta anche dal sindaco uscente Abramo, di Coraggio Italia. Fiorita, sostenuto da cinque liste, è il candidato sindaco di un centrosinistra che mette insieme Pd, pentastellati ma anche l’area del polo civico di de Magistris: con lui Mo’ Fiorita sindaco, Cambiavento, Catanzaro Fiorita, Pd e Movimento 5 Stelle. Talerico è sostenuto da 5 liste: Noi con l’Italia, Azione Popolare, Catanzaro al Centro, Officine del Sud, Io scelgo Catanzaro.