L’editoriale, Regionali: La sindrome di Tafazzi a Sinistra colpisce ancora. “No expedit” a Rubbettino

di Danilo Colacino – Sì, le martellate ce le diamo proprio lì. Perché a noi piace così! Se si ponesse l’orecchio alle porte delle segrete stanze (ammesso che qui ancora esistano) del Pd e di qualche suo alleato locale, probabilmente si ascolterebbero frasi di questo tenore.

E già, perché gli appartenenti a una certa Sinistra sono da sempre stati affetti dalla cosiddetta sindrome di Tafazzi (personaggio, o meglio caricatura, impersonato e portato al successo da Giacomo Poretti del noto trio comico: Aldo, Giovanni e Giacomo) che è l’emblema dell’uomo insensatamente intento a infliggersi continue bottigliate dove non batte il sole.

E già, perché gli appartenenti a una certa Sinistra sono da sempre stati affetti dalla cosiddetta sindrome di Tafazzi (personaggio, o meglio caricatura, impersonato e portato al successo da Giacomo Poretti del noto trio comico: Aldo, Giovanni e Giacomo) che è l’emblema dell’uomo insensatamente intento a infliggersi continue bottigliate dove non batte il sole.

Accade quindi che, non appena trovato un possibile aspirante governatore della Calabria, in casa Democrat (peraltro il partito ancora formalmente detentore della maggioranza in consiglio regionale, malgrado il lacerante strappo consumato con il presidente uscente, e autoricandidatosi a ‘rientrare’, Mario Oliverio) sia iniziata la corsa a delegittimarlo. Il riferimento è al ‘tiro al piccione’ contro Florindo Rubbettino: imprenditore, giovane, intelligente e presentabile (quest’ultimo aspetto affatto marginale in una realtà come quella calabrese).

Ma per quale ragione l’editore non è piaciuto (robusto eufemismo!)? Perché è di Soveria Mannelli e quindi amico del suo compaesano Mario Caligiuri – lo stesso professore universitario ex assessore regionale tecnico scopellitiano – e in passato si è  elettoralmente impegnato nelle fila del centrodestra.

Un peccato ritenuto mortale dai detrattori interni che, di fuoco amico dunque, hanno già provveduto a impallinarlo, pronunciando il ‘no expedit’ del Democratico duro e puro, il quale tuttavia se adesso non trova un alfiere credibile ha come alternativa votare Oliverio o astenersi. E se non è Tafazzismo questo…

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