Una “bellissima striscia di terra”, la “più stretta d’Italia”, dalla quale “si possono ammirare le Eolie, Vulcano e lo Stromboli fumante”. È l’Istmo di Catanzaro, oggetto di un incontro che si è svolto oggi nella Biblioteca ‘De Nobili’, al quale hanno preso parte, tra gli altri, il sindaco Nicola Fiorita, il vicesindaco Giusy Iemma, gli archeologhi Paola Giglio e Lorenzo Chiricò e l’agronomo, nonché dirigente Slow Food, Alberto Carpino. A moderare l’incontro il giornalista e saggista Massimo Tigani Sava.
Una “bellissima striscia di terra”, la “più stretta d’Italia”, dalla quale “si possono ammirare le Eolie, Vulcano e lo Stromboli fumante”. È l’Istmo di Catanzaro, oggetto di un incontro che si è svolto oggi nella Biblioteca ‘De Nobili’, al quale hanno preso parte, tra gli altri, il sindaco Nicola Fiorita, il vicesindaco Giusy Iemma, gli archeologhi Paola Giglio e Lorenzo Chiricò e l’agronomo, nonché dirigente Slow Food, Alberto Carpino. A moderare l’incontro il giornalista e saggista Massimo Tigani Sava.
Secondo Iemma, “dobbiamo puntare alla valorizzazione delle nostre risorse naturali, ambientali e paesaggistiche e storiche. Catanzaro è una città bella, con molte ricchezze che andrebbero valorizzate. E soprattutto gli itinerari possono essere costruiti attraverso quella che può essere definita una strategia di cooperazione territoriale, una strategia che introdurremo assieme ai Comuni del litorale ionico”.
L’archeologo Chiricò, dal canto suo, ha spiegato che “ci concentreremo sul nostro passando per far comprendere ai cittadini i punti di forza del nostro territorio, che potrebbero rappresentare – al tempo stesso – i punti di forza del presente e del futuro”. Le proposte si concentreranno soprattutto “sul far conoscere i siti archeologici, cercando dei modi – insieme alle amministrazioni locali – per valorizzarli al meglio, creando dei circuiti virtuosi che possano far sviluppare il territorio nella sua interezza”.
L’archeologa Paola Giglio ha definito quello di oggi un “punto iniziale per far conoscere le nostre ricchezze archeologiche, che possono anche diventare uno spunto per avviare una strategia di marketing in accordo con tutte le amministrazioni che ruotano intorno all’Istmo di Catanzaro”.