Nella Sila catanzarese il murales dedicato a mamma Natuzza diventa realtà (FOTO)

L'opera riporta una nota frase della mistica calabrese: "Siate sempre sorridenti anche nella sofferenza, con Cristo nel cuore non può regnare la tristezza”

Un murales dedicato a Mamma Natuzza è stato realizzato dall’artista Giuseppe Garofalo di Roccabernarda a Villaggio Mancuso, in località Taverna nella Sila piccola, in provincia di Catanzaro dove la mistica era solita soggiornare durante il periodo estivo. L’opera ha preso vita grazie alla raccolta fondi organizzata dal signor Mario Garofalo e all’aiuto del comitato Siletta di cui riveste il ruolo di presidente. “Il murales di Natuzza Evolo a Villaggio Mancuso è stato finalmente completato con l’aggiunta di una sua frase che è tra l’altro – ha affermato Paolo Marraffa – la mia preferita: siate sempre sorridenti anche nella sofferenza, con Cristo nel cuore non può regnare la tristezza”

Chi era Natuzza Evolo

Chi era Natuzza Evolo

Fortunata Evolo nacque a Paravati, frazione di Mileto in provincia di Vibo Valentia, il 23 agosto 1924. Giovanissima andò a lavorare come donna di servizio presso la famiglia dell’avvocato Silvio Colloca. A causa di molti fenomeni inspiegabili, per due anni dovette vivere in una casa di cura a Reggio Calabria. Quando ne uscì, sposò Pasquale Nicolace, da cui ebbe cinque figli. Certa che la sua missione dovesse essere quella di confortare il prossimo, favorì la nascita di molte opere di assistenza sociale e di cenacoli di preghiera, prima nella sola diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, poi in gran parte del mondo. Fiduciosa nel Cuore Immacolato della Vergine Maria, che venerava come rifugio delle anime, s’impegnò a vivere la sofferenza sul modello di Gesù crocifisso. Morì il 1° novembre 2009, a ottantacinque anni, nella casa di riposo di Paravati, intitolata a monsignor Pasquale Colloca e da lei stessa voluta. Il 17 ottobre 2018 la Congregazione delle Cause dei Santi ha rilasciato il nulla osta per l’avvio della sua causa di beatificazione e canonizzazione. La prima sessione del processo diocesano è stata fissata al 9 aprile 2019, nella cattedrale di Mileto. I resti mortali di colei che è ormai conosciuta come “mamma Natuzza” riposano nella cappella della Fondazione “Cuore immacolato di Maria Rifugio delle Anime” a Paravati.

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