Nuovi tasselli nella ricostruzione dell’omicidio di Bruno Lazzaro avvenuto nel marzo 2018 nelle Preserre vibonesi. Ucciso con una lama da 11 centimetri, in località Savini di Sorianello, per la sua morte è stato condannato in Appello a 16 anni di reclusione il cugino Gaetano Muller, all’epoca 19enne. Nelle scorse ore sono stati effettuati nuovi rilievi del Ris di Messina sul luogo del delitto coordinati dal procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri. La Direzione distrettuale Antimafia di Catanzaro vuole fare luce sull’eccidio del giovane. Sono otto le persone alle quali è stato notificato oggi l’avviso di garanzia, indagate dal sostituto procuratore Annamaria Frustaci, in concorso, per i reati di lesioni personali, violenza privata e associazione per delinquere di stampo mafioso. Per l’omicidio risulta al vaglio dell’autorità giudiziaria la posizione di Gaetano Emanuele, Franco Idà, Michele Idà, Antonio Raffaele Pisani, Agela Vono e Domenico Zannino.
La dinamica dei fatti ipotizzata
La dinamica dei fatti ipotizzata
Gaetano Emanuele, Franco Idà e Angela Vono sono sospettati di essere i mandanti dell’uccisione del 27enne. Secondo le ipotesi investigative Luca Ciconte, Michele Idà e Domenico Zannino lo avrebbero minacciato in più occasioni, anche con l’uso della violenza fisica, inducendolo a porre fine alla relazione sentimentale con la figlia di un elemento di spicco del clan Emanuele (cosca intranea al locale di Ariola, con influenza sul territorio di Gerocarne, Vazzano, Soriano Calabro e Sorianello) e allontanarsi dalla Calabria. Un divieto che però Bruno Lazzaro non aveva rispettato fino in fondo. Da pochi giorni era rientrato a Sorianello e viene accusato dai suoi aguzzini di aver riallacciato i contatti con la ragazza, la quale aveva avuto una relazione con il cugino Muller. Invitato con una scusa ad uscire di casa e raggiungere l’abitazione di Pisani, indagato, verrà ferito a morte dal cugino Gaetano Muller con un pugnale e poi accompagnato a casa di Angela Vono. I ritardi nel chiamare i soccorsi ne causeranno il decesso e la prematura scomparsa in circostanze ad oggi non ancora chiarite.
I NOMI DEGLI INDAGATI
La gelosia, il clan e il nuovo pentito. La Dda di Catanzaro riapre il caso dell’omicidio Lazzaro