di Bruno Mirante – “Ho letto con attenzione la lettera di Jasmine Cristallo. Posso dire che sono disponibile a fare la mia parte, sono pronto a fare 1000 passi indietro a una condizione: mettiamo in campo un sindaco giovane che possa essere espressione di rinnovamento, entusiasmo e fiducia. Le tre componenti che servono per il futuro della Calabria”.
Lo scrive il senatore di Italia Viva e sindaco di Damiante Ernesto Magorno in risposta all’ennesimo appello lanciato al centrosinistra da parte della portavoce delle Sardine Jasmine Cristallo. Quest’ultima, infatti, in un lungo post su Facebook aveva chiesto al centrosinistra di “fermare tutto” per non favorire la vittoria del centrodestra. “Della Calabria – secondo Cristallo – non importa a nessuno e ci ritroviamo di fronte ad una destra che, seppur litigiosa, esprime grande interesse nel definire una nuova egemonia nel Mezzogiorno partendo dalla Calabria e procede compatta rinviando al dopo la resa dei conti”. Dall’altra parte, invece, “si contrappone una scomposta armata Brancaleone che farebbe ridere se non facesse piangere. 1) De Magistris 2) Ventura 3) Magorno 4) Tansi. Quattro candidati contro uno schieramento compatto a trazione salviniana, pronto a marciare sul suolo calabro con le sue truppe cammellate. Quattro diversi candidati a contendersi l’elettorato progressista e moderato con una legge elettorale che prevede lo sbarramento all’ 8% della coalizione ed uno sbarramento per le liste al 4%, non prevede voto disgiunto ed assegna un premio di maggioranza per la coalizione vincente. Tutto questo in una regione che tocca picchi di astensionismo che vanno oltre il 50%. Di che cosa stiamo parlando?”.
Lo scrive il senatore di Italia Viva e sindaco di Damiante Ernesto Magorno in risposta all’ennesimo appello lanciato al centrosinistra da parte della portavoce delle Sardine Jasmine Cristallo. Quest’ultima, infatti, in un lungo post su Facebook aveva chiesto al centrosinistra di “fermare tutto” per non favorire la vittoria del centrodestra. “Della Calabria – secondo Cristallo – non importa a nessuno e ci ritroviamo di fronte ad una destra che, seppur litigiosa, esprime grande interesse nel definire una nuova egemonia nel Mezzogiorno partendo dalla Calabria e procede compatta rinviando al dopo la resa dei conti”. Dall’altra parte, invece, “si contrappone una scomposta armata Brancaleone che farebbe ridere se non facesse piangere. 1) De Magistris 2) Ventura 3) Magorno 4) Tansi. Quattro candidati contro uno schieramento compatto a trazione salviniana, pronto a marciare sul suolo calabro con le sue truppe cammellate. Quattro diversi candidati a contendersi l’elettorato progressista e moderato con una legge elettorale che prevede lo sbarramento all’ 8% della coalizione ed uno sbarramento per le liste al 4%, non prevede voto disgiunto ed assegna un premio di maggioranza per la coalizione vincente. Tutto questo in una regione che tocca picchi di astensionismo che vanno oltre il 50%. Di che cosa stiamo parlando?”.
Un appello a ripensare il quadro delle candidature a favore, ancora una volta, dell’individuazione di un nome di superamento che secondo l’esponente del partito di Matteo Renzi sarebbe da ricercare tra i giovani amministratori che si sono distinti in Calabria. Fra questi, uno dei nomi più quotati è quello del primo cittadino di Soverato Ernesto Alecci, il quale dovrebbe trovare posto nella lista del Pd per il rinnovo del Consiglio regionale. Salvo interventi dei vertici nazionali atti a ridiscutere il frastagliato quadro politico che sta prendendo forma nelle ultime settimane. Mentre uno dei nomi che era stato sondato dal tavolo Pd-5 Stelle è quello del giovane sindaco di Corigliano Rossano Flavio Stasi.
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