L’ultimo Dpcm del premier Giuseppe Conte ha di fatto diviso l’Italia in tre zone, ognuna corrispondente a un colore, a seconda del rischio. Le misure del decreto sono entrate in vigore allo scoccare della scorsa mezzanotte. Oggi, di fatto, sarà la prima giornata di “lockdown” per le Regioni rosse. Le misure saranno valide fino a giovedì 3 dicembre. Tra le quattro Regioni ‘rosse‘, considerate cioè ad “alto rischio”, anche la Calabria. A seguire Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta.
Esattamente ogni 14 giorni, però, il monitoraggio dei fattori di rischio, sulla base di 21 criteri, potrebbe portare le Regioni ad eventuali cambi di valutazione (e colore). Qualora si registrasse un’inversione del trend dei contagi, per fare un esempio, il Piemonte potrebbe passare dalla zona rossa a quella arancione. E viceversa: chi è in una zona gialla può entrare in una arancione o rossa in caso di criticità. A deciderlo sarà un’ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza, dopo aver sentito il presidente della singola Regione.
Esattamente ogni 14 giorni, però, il monitoraggio dei fattori di rischio, sulla base di 21 criteri, potrebbe portare le Regioni ad eventuali cambi di valutazione (e colore). Qualora si registrasse un’inversione del trend dei contagi, per fare un esempio, il Piemonte potrebbe passare dalla zona rossa a quella arancione. E viceversa: chi è in una zona gialla può entrare in una arancione o rossa in caso di criticità. A deciderlo sarà un’ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza, dopo aver sentito il presidente della singola Regione.
Zone Rosse: cosa si può fare
Tra le misure più rigide destinate esclusivamente alle quattro regioni rosse c’è lo stop agli spostamenti: sono vietati anche quelli all’interno degli stessi territori. Si potrà uscire di casa solo per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. Sono comunque consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza nei limiti in cui la stessa è consentita. Sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari, farmacie, parafarmacie, tabacchi, edicole e benzinai. Chiudono anche ristoranti, bar, pub, gelaterie e pasticcerie ma si potrà proseguire con la consegna a domicilio e asporto.
Stop per tutte le attività inerenti la persona e agli estetisti ma rimangono aperti i parrucchieri. Vengono sospese delle attività sportive, comprese quelle presso centri e circoli sportivi, anche se svolte all’aperto. È comunque permesso svolgere da soli attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché nel rispetto della distanza e con l’obbligo di mascherine. Consentito anche svolgere attività sportiva esclusivamente all’aperto e in forma individuale. Per quanto riguarda le scuole, seconda e terza media in dad oltre alle scuole superiori e alle Università. Restano aperte le industrie, le attività legate all’artigianato, all’edilizia e ai servizi. Aperte, infine, le scuole elementari e la prima media.