Sciopero Tim, lavoratori e sindacati in piazza anche a Catanzaro: “Si rischia un’altra Alitalia” (VIDEO)

La mobilitazione è stata organizzata alla vigilia della presentazione del piano industriale che sarà svelato la prossima settimana

“Garantire la tenuta occupazionale”, evitando “lo ‘spezzatino’” e “tutelando gli asset”: queste le principali richieste dei sindacati che, stamattina, sono scesi in piazza alla Cittadella regionale con i lavoratori di Tim nella giornata dello sciopero generale andato in scena in molte città italiane. La mobilitazione è stata organizzata alla vigilia della presentazione del piano industriale che sarà svelato la prossima settimana.

“Garantire la tenuta occupazionale”, evitando “lo ‘spezzatino’” e “tutelando gli asset”: queste le principali richieste dei sindacati che, stamattina, sono scesi in piazza alla Cittadella regionale con i lavoratori di Tim nella giornata dello sciopero generale andato in scena in molte città italiane. La mobilitazione è stata organizzata alla vigilia della presentazione del piano industriale che sarà svelato la prossima settimana.

Sposato: “Investire sulla digitalizzazione”

Angelo Sposato, segretario regionale della Cgil, ha parlato di “uno degli indotti più importanti per la strategia del nostro Paese. In Calabria, poi, ci sono oltre 6 mila lavoratori in un settore in cui si dovrebbe investire perché stiamo parlando del futuro. C’è un grande paradosso: da una parte si dice che dobbiamo investire sull’innovazione digitale e tecnologica, e dall’altra mandiamo a casa migliaia di persone. Nel Sud e in Calabria – ha rimarcato Sposato – bisogna investire sulla digitalizzazione. A Occhiuto abbiamo detto che oggi ci sarebbe stato questo sciopero e abbiamo chiesto al governo regionale di sostenere la vertenza e di fare un passaggio con il governo Draghi”.

Primerano: “Fortemente contrari allo ‘spezzatino’ di Tim”

Francesco Primerano, lavoratore Tim ed Rsu per la Uilcom Calabria, ha evidenziato come lo scopo sia quello di “dare un segnale forte al nostro management. Siamo fortemente contrari allo ‘spezzatino’ dell’azienda Tim. Il rischio è che si possa creare un numero di esuberi talmente alto che diventerebbe ingestibile”. Francesco Canino, segretario generale Fistel Cisl Calabria, ha spiegato i motivi della protesta, che vanno ricercati nello “‘spezzatino’ avviato dal nuovo amministratore delegato. Questo – ha spiegato il rappresentante della Cisl – comporta delle gravissime difficoltà: innanzitutto rischia di generare 8 mila esuberi, e poi è chiaro che così di indebolisce l’azienda più importante del Paese nel campo delle telecomunicazioni”. Per Enzo Musolino, segretario regionale della Cisl, si tratta del “dramma calabrese nello scenario nazionale della vertenza Tim, che vede il rischio serio di realizzare una frammentazione dell’azienda, che provocherebbe una contrazione significativa e importante dei posti di lavoro”.

“Si rischia un’altra Alitalia”

Secondo Wanda Scarpino, della Tcc Uil di Catanzaro, “le preoccupazioni sono tante. Vogliamo proteggere il nostro lavoro e tutelare il nostro futuro. Quello che sta accadendo non ce lo saremmo mai aspettati. La Tim non può non tener conto di quello che stiamo facendo e di ciò che è stato fatto negli anni precedenti”. I lavoratori ritengono, dunque, che il “governo si è girato dall’altra parte. Sono dieci anni che si parla di ‘spezzatino’ ma fino a ora nessuno ha fatto niente. Vogliamo che la società rimanga così com’è. Si rischia un’altra Alitalia”.

L’Ugl ricevuta in Prefettura

In occasione dello sciopero, una delegazione della UGL Telecomunicazioni Calabria è stata ricevuta dal capo di gabinetto del prefetto per approfondire quanto sta accadendo rispetto alla vicenda riguardante la società telefonica. Nel corso dell’incontro la delegazione UGL Telecomunicazioni ha rappresentato le “forti preoccupazioni delle lavoratrici e dei lavoratori del gruppo legate allo scorporo della rete dai servizi che rientra nelle linee guida di quello che dovrebbe essere il piano industriale del gruppo”. La UGL Telecomunicazioni ha approfondito tutte le “perplessità e i timori rispetto ad un pericolo relativo alla tenuta occupazionale derivante dalle decisioni che il consiglio di amministrazione del gruppo dovrebbe prendere già dalla prima settimana di marzo”.

“Dal governo non c’è una chiara presa di posizione”

Il sindacato ha inoltre rappresentato le proprie “perplessità” riguardo la “incertezza politica” e la “non chiara presa di posizione da parte del governo rispetto ad una vertenza che coinvolge oltre 40 mila dipendenti del gruppo”. La UGL Telecomunicazioni, relativamente ai “possibili impatti di natura occupazionale”, ha dettagliato come “il territorio calabrese sia pienamente coinvolto in questa vicenda alla luce dei quasi mille dipendenti presenti nelle diverse province calabresi ed a tutti i lavoratori dell’indotto”.

La lettera del prefetto al Consiglio dei ministri

“A margine dell’incontro e raccolti tutti gli elementi di quanto riportato dalla nostra organizzazione – conclude il sindacato -, nell’assicurare la massima attenzione a riguardo, il capo di gabinetto ha dichiarato che già in giornata lo stesso prefetto invierà una lettera alla presidenza del Consiglio dei ministri finalizzata a rappresentare le istanze delle lavoratrici e dei lavoratori del gruppo TIM”.

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