di Antonio Battaglia – Per il Cosenza Calcio e tutti i suoi tifosi sarà un Natale al buio. Inutile riporre false speranze in una squadra che anche contro il Pordenone ha dimostrato di non meritare la categoria: troppi gli svarioni difensivi, poca la sostanza di un centrocampo che non fa filtro e non riesce a manovrare con ordine. Sorvoliamo sull’attacco, con Carretta e Bàez decisamente sotto le aspettative.
Lo abbiamo ripetuto a più riprese, lo confermiamo oggi a gran voce: la fortuna non è un pozzo senza fondo e l’approssimazione paga una sola volta. Fa sorridere ripensare a quell’affollatissima conferenza stampa di inizio settembre organizzata dal ds Trinchera, primo imputato del generale caos silano: giustificare la pressappochistica gestione finanziaria del presidente Guarascio con un mancato appeal della città è stato un errore meschino.
Lo abbiamo ripetuto a più riprese, lo confermiamo oggi a gran voce: la fortuna non è un pozzo senza fondo e l’approssimazione paga una sola volta. Fa sorridere ripensare a quell’affollatissima conferenza stampa di inizio settembre organizzata dal ds Trinchera, primo imputato del generale caos silano: giustificare la pressappochistica gestione finanziaria del presidente Guarascio con un mancato appeal della città è stato un errore meschino.
Illudere i tifosi con irrealizzabili sogni di gloria, beh, ancora peggio. Il nervosismo della calda piazza cosentina si percepisce, oltreché dagli assordanti fischi di ieri, anche dai commenti social: quanto è importante in questo momento scagliare la frustrazione sul dg Petrone o sulla moglie di Litteri? Pochissimo, proprio come il vento di ottimismo che soffia su Cosenza.
I prossimi impegni contro Juve Stabia e Pisa avranno in palio ben più di sei punti: in caso di stop, sarebbe legittimo cominciare a piangere lacrime amare.
Periodo nero anche per il Crotone, uscito sconfitto dall’Arechi di Salerno con un pirotecnico 3-2. Il bottino di 5 sconfitte nelle ultime 7 gare significa estromissione dalla zona play-off, irraggiungibile a questi ritmi.
Impossibile negare che la squadra sia inspiegabilmente ricaduta in un’involuzione non solo fisica, ma anche e soprattutto mentale. Per informazioni, basti rivedere la gara di ieri a Salerno: il Crotone ha subito gol in occasione degli unici tre tiri dei granata. Difesa allo sbando, centrocampo passivo e poco mordente in avanti: i tempi d’oro di inizio stagione sono molto lontani.
Grida vendetta la traversa di Marrone al 96′, piangono lacrime amare i tifosi rossoblu per le numerose occasioni da rete sciupate dai loro beniamini. Ecco, bisognerà concludere il girone d’andata con un piglio diverso: più cinismo e cattiveria, meno complessi d’inferiorità. D’altronde, la spensieratezza è l’unico mezzo per fare bene. E il Crotone ha il severo obbligo di non ripetere la scorsa turbolenta stagione.
Redazione Calabria 7