Serie B: Crotone accarezza il sogno promozione, crisi Cosenza

di Antonio Battaglia – Il Cosenza si allontana tristemente dall’obiettivo salvezza. Non sembra esserci più nulla da fare per una squadra che pare aver tirato i remi in barca, ormai in maniera quasi fatale.

Già, perché la sconfitta di ieri sul terreno dello Spezia assume i contorni di colpo mortale per la classifica dei Lupi. Sei punti di distanza dalla zona playout, ben nove da una salvezza diretta che ormai appare pura utopia. Il tutto con soli 15 punti a disposizione e la speranza che le dirette concorrenti perdano qualche colpo. 

Già, perché la sconfitta di ieri sul terreno dello Spezia assume i contorni di colpo mortale per la classifica dei Lupi. Sei punti di distanza dalla zona playout, ben nove da una salvezza diretta che ormai appare pura utopia. Il tutto con soli 15 punti a disposizione e la speranza che le dirette concorrenti perdano qualche colpo. 

Non si tratta dello scenario che i tifosi silani sognavano dopo la meravigliosa salvezza ottenuta lo scorso anno, ma è certamente quello che hanno cominciato a pregustare sin dall’inizio del ritiro pre-campionato. Qui, tuttavia, bisognerebbe aprire una parentesi che preferiamo evitare. Almeno per questi delicati giorni.

E’ arrivato il momento di sudare, lottare, sacrificarsi per la maglia, per quell’immenso patrimonio della Serie B riacciuffato dopo quindici anni di inferno in Serie C e che ora potrebbe sciogliersi come neve al sole. I giocatori di Occhiuzzi, ieri sera, sono scesi in campo senza voglia di vincere, con poca cattiveria e rei di alcuni leziosismi che denotano scarsa volontà di gettare il cuore oltre l’ostacolo.

Il prossimo match interno contro il Perugia sarà lo spartiacque decisivo per le sorti stagionali del Cosenza. Non esistono più alibi, non c’è il tempo di rimediare: vincere le ultime cinque finali o affossare nelle paludi della retrocessione. La matematica non condanna ancora in maniera ufficiale i Lupi, ma i sogni di gloria dovranno necessariamente essere accompagnati dalla propensione al sacrificio. D’ora in avanti conta solo un risultato. Ad esigerlo, in primis, è una piazza condannata da ormai troppi mesi a cocenti delusioni. 

CROTONE VICINO ALLA PROMOZIONE

Sorrisi enormi, invece, dalle parti di Crotone. La squadra di Stroppa ha confermato i progressi sul piano atletico e mentale disintegrando il Cittadella diretto concorrente per il secondo posto. Dopo aver colpito il Benevento una settimana fa, gli Squali hanno inserito un altro bel mattoncino nella corsa verso una Serie A che non è più un sogno.

Gioco corale, geometrie perfette, solidità e intensità: questa squadra ha degnamente rispolverato quell’arsenale colmo di sagacia tattica e brillantezza fisica che l’aveva contraddistinta nei primi mesi di campionato. E ora non intende più fermarsi.

Lunedì prossimo ci sarà Crotone-Pordenone, la sfida più interessante di quest’ultimo scorcio di Serie B: con gli occhi di un’intera nazione addosso, i pitagorici proveranno a ipotecare il discorso promozione. Servirà un’altra prestazione gagliarda, cattiva, di enorme sacrificio. E, di questo passo, i tifosi crotonesi possono stare più che tranquilli.

Le statistiche, per quanto fredde e asettiche, confermano: secondo posto a quota 58 punti, con 55 gol fatti (secondo miglior attacco) e 36 subiti (quarta miglior difesa). Se aggiungiamo le sensazioni di tifosi e addetti ai lavori, beh, pioverebbero solamente fiumi di elogi. Merito di Stroppa, condottiero di un gruppo capace di sbranare gli avversari con sfrontatezza e fame di punti, merito di una società che ha fatto della programmazione un punto cardine della propria filosofia. 

L’entusiasmo, in questi casi, non deve però fungere da elemento nocivo: la distanza dal terzo posto rimane sempre di tre punti e, dunque, qualsiasi panegirico è rinviato a martedì. Perché, sì, quel giorno potremmo seriamente parlare di Serie A.

Redazione Calabria 7

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