L‘Osservatorio sui conti pubblici italiani ha compiuto di recente un’analisi dei ritardi in merito al previsto aumento dei posti in terapia intensiva su tutto il territorio nazionale. E, secondo l’indagine in questione, la Calabria figura tra quelle con il “minor grado di completamento”. In merito alla questione, “Potere al Popolo Catanzaro” ha inteso diffondere tutto il proprio disappunto sui social.
“A partire da oggi, 31 ottobre – si legge nella nota – sono sospese le visite specialistiche ambulatoriali e i ricoveri non urgenti. A stabilirlo è l’ennesima ordinanza firmata dal presidente della regione f.f. Antonino Spirlì lo scorso 29 ottobre. Una decisione che vorrebbe fronteggiare e limitare la diffusione del contagio da Covid-19 ed evitare maggiore pressione sui reparti ospedalieri, che nelle condizioni attuali non sarebbero in grado di gestire i crescenti casi di infezione. Ad andarne di mezzo è così il diritto alla salute dei calabresi, che potranno curarsi solo avendo la possibilità di rivolgersi ad un privato.
“A partire da oggi, 31 ottobre – si legge nella nota – sono sospese le visite specialistiche ambulatoriali e i ricoveri non urgenti. A stabilirlo è l’ennesima ordinanza firmata dal presidente della regione f.f. Antonino Spirlì lo scorso 29 ottobre. Una decisione che vorrebbe fronteggiare e limitare la diffusione del contagio da Covid-19 ed evitare maggiore pressione sui reparti ospedalieri, che nelle condizioni attuali non sarebbero in grado di gestire i crescenti casi di infezione. Ad andarne di mezzo è così il diritto alla salute dei calabresi, che potranno curarsi solo avendo la possibilità di rivolgersi ad un privato.
Non si sarebbe mai arrivato a questo, a dover scegliere fra curarsi per il Covid o per altre malattie, se la Regione avesse saputo rafforzare il sistema sanitario in vista di una prevedibile seconda ondata. Come dimostra l’Osservatorio dei Conti Pubblici Italiani, in un’inchiesta sui ritardi delle regioni nell’aumento delle terapie intensive, la Calabria figura fra quelle a “minor grado di completamento”. Dei 3500 nuovi posti letto previsti nel Decreto Rilancio – si legge ancora – a oggi le unità aggiuntive sono solo 1279, meno della metà rispetto all’obbiettivo prefissato.
E l’impreparazione del nostro sistema sanitario dipende dalla negligenza delle istituzioni regionali. Le decisioni politiche attuali sembrano un tentativo di mettere una toppa – si conclude – sull’incuranza di una giunta impreparata davanti all’emergenza e che così mette a rischio la salute dei cittadini”.
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