Alcuni dei migliori cardiologi italiani e calabresi si sono dati appuntamento a Vibo Valentia per ridisegnare il futuro di questa importante branca medica dal cui funzionamento dipende la vita di migliaia di persone. Merito di questa importante iniziativa medico-scientifica il direttore dell’Utic dell’ospedale “Jazzolino” di Vibo Valentia Alfredo De Nardo il quale, da tempo, sta facendo di tutto per riorganizzare l’intera area cardiologica del territorio vibonese. Ancora non c’è riuscito, non perché mancano le professionalità mediche, ma perché la politica non è disponibile a recepire le richieste di una moderna e avanzata sanità provenienti da un territorio che si trova ben 5 presidi ospedalieri fatiscenti realizzati oltre mezzo secolo fa.
Il confronto e le proposte di cardiologi di spessore internazionale e la preparazione del team guidato dal direttore De Nardo, si spera possano convincere il commissario ad acta della Sanità calabrese Roberto Occhiuto a mettere mano ad un’area cardiologica avanzata dal punto di vista delle tecniche e delle cure anche sul territorio vibonese. Sarebbe un notevole passo avanti dotare l’Asp di Vibo Valentia di un reparto e di un’equipe in grado di poter effettuare interventi di rivascolarizzazione. Quanti disagi si potrebbero evitare agli utenti che spesso rischiano la vita per mancanza di posti letto negli ospedali “Pugliese” e “Germaneto” di Catanzaro.
Il dottore De Nardo è pronto ad accettare una sfida del genere perché è un professionista preparato e si trova accanto colleghi esperti che guardano all’evoluzione delle tecniche cardiologiche. Il numero uno dell’area cardiologica del nosocomio “Jazzolino” De Nardo è molto fiducioso che un cambiamento possa avvenire. Forse non nell’immediato. Nell’attesa che questo miracolo possa avvenire, l’equipe guidata dal dottore De Nardo continua a salvare la vita di molte persone. L’appello dei cardiopatici al governatore Occhiuto ad intervenire con cambiamenti epocali nella sanità vibonese si fa sempre più pressante. Si spera che venga recepito.